“È colpevole di crimini contro l’umanità ” Taylor condannato a 50 anni di carcere
Una condanna a cinquant’anni di prigione, quando se ne sono già compiuti 64 di età , equivale a una condanna a vita. Fine pena mai: questa è la sorte che aspetta Charles Taylor, già presidente della Liberia, ritenuto colpevole di crimini di guerra e contro l’umanità «estremamente gravi per ampiezza e brutalità », come ha detto il giudice nell’annunciare la pena.
Ad emettere questa sentenza della quale non si ricordano precedenti, è stato il Tribunale speciale per la Sierra Leone, una delle Corti create dalla giustizia internazionale. Sebbene il Tribunale abbia sede a Freetown, il processo Taylor si è celebrato all’Aia. Ed è lì, in un’aula grigia e ovattata, indossando una delle sue tante cravatta tinta unita – questa volta gialla – e senza apparentemente battere ciglio, che Charles Taylor ha ascoltato il verdetto ieri mattina poco dopo le 11. La sua sorte non è definitiva: certamente egli ricorrerà in appello e fra una cosa e l’altra, stimano gli esperti, ci vorranno almeno altri sei mesi per raggiungere il secondo grado di giudizio. Dopodiché, se l’esito del primo grado non verrà completamente ribaltato – possibilità che appare al momento davvero remota – si spalancheranno per lui le porte di una cella di massima sicurezza in una prigione britannica. L’Olanda accettò infatti di ospitare il dibattimento solo se un altro Stato si fosse offerto di far scontare l’eventuale pena a un condannato così in vista; l’unico a farsi avanti è stato il Regno Unito.
Comunque vada a finire l’appello, il processo Taylor sta facendo ampiamente storia. Se si esclude il precedente davvero eccezionale di Norimberga, dove vennero portati alla sbarra i gerarchi nazisti sopravvissuti all’indomani della Seconda guerra mondiale, nessun capo di Stato era mai stato giudicato dalla giustizia internazionale, tantomeno per crimini così orrendi; e tantomeno era stato condannato a una pena così pesante. Il serbo Slobodan Milosevic morì in prigione all’Aia mentre il suo processo era in corso. E quello dell’ivoriano Laurent Gbagbo, anch’egli detenuto nella città olandese, non è ancora cominciato.
I fatti per i quali Taylor è stato giudicato avvennero nel corso della guerra civile della Sierra Leone mentre egli era presidente della Liberia (1997-2003). Taylor armò e guidò da lontano una milizia che in Sierra Leone commise delitti spaventosi – stragi, mutilazioni, stupri, inenarrabili violenze collettive – e instaurò un regno del terrore allo scopo di prendere il controllo della regione diamantifera del Paese. Controllati da un esercito di bambini soldato, migliaia di minatori-schiavi estraevano le pietre preziose per conto dell’uomo che ieri ha dovuto ascoltare, in piedi, la sua raggelante condanna.
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