Opposizioni in corteo contro i progetti di Alemanno di privatizzare l’Acea

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Il corteo contro la decisione presa dal sindaco Gianni Alemanno e dalla sua giunta di vendere il 21% delle quote dell’azienda partecipata, sfilerà  per le vie del centro passando sotto il Comune (da vero democratico qual è, Alemanno ha vietato la piazza del Campidoglio) per concludersi in piazza Santissimi Apostoli. E la manifestazione sarà  anche un modo per ricordare al sindaco che mettendo in vendita l’Acea sta violando palesemente la volontà  espressa con il referendum contro la privatizzazione dell’acqua da 26 milioni di italiani, più di 1 milione 200 mila dei quali romani. L’opposizione intanto promette battaglia. Ieri il Pd fatto un appello al prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro perché vigili contro i tentativi della giunta Alemanno di impedire la discussione dei 150 mila emendamenti presenti contro la delibera 32, quella che dà  il via libera alla vendita delle quote Acea. 
Ieri intanto si è svolta l’assemblea degli azionisti del gruppo Acea Spa con l’approvazione del bilancio 2011 che ha fatto registrare un utile netto di quasi 86 milioni di euro, il 6,5% in meno rispetto allo scorso anno. L’assemblea è stata anche l’occasione per la francese GdfSuez, (con il 12,5% delle quote uno dei due soci di minoranza più importanti, l’altro è Francesco Caltagirone jr con il 16%) per far pressioni sul comune perché acceleri la vendita. «E’ importate che prenda velocemente una decisione per non lasciare la società  in una situazione di incertezza che potrebbe influire sul titolo con danno per tutti gli azionisti di minoranza», ha detto il rappresentante della società . E’ la prima volta che GdfSuez interviene così esplicitamente sulla vendita, e le parole di ieri sono state lette da molti come la volontà  di Suez di aumentare la propria partecipazione azionaria.
Di sicuro il titolo dell’Acea è sceso negli ultimi tempi, ma questo non impedito ai manager dell’azienda di darsi stipendi da favola. Ieri l’ha ricordato l’Associazione dei piccoli azionisti (Apa)che ha chiesto ai vertici dell’azienda di ridursi benefit e i compensi del 40%, a partire da quello del dg Paolo Gallo che, secondo l’Apa, guadagnerebbe 756 mila euro l’anno. Una richiesta che il presidente della società  Giancarlo Cremonesi ha definito «demagogica». Gli stipendi dei dirigenti Acea «sono un terzo di quelli di società  similari» ha spiegato Cremonesi che, bontà  sua, ha anche ricordato come «abbiamo ritenuto doveroso e responsabile non chiedere un adeguamento degli stipendi per recuperare la perdita del potere d’acquisto». Da parte di Alemanno, che con il 51% delle azioni è ancora il socio di maggioranza, la richiesta dei piccoli azionisti ha invece provocato poco più di un’alzata di spalle: «Noi abbiamo fatto una raccomandazione ad Acea per adeguarsi a quelle che sono le indicazioni date da Roma Capitale per i compensi dei dirigenti delle municipalizzate – ha detto il sindaco -. Il nostro è un consiglio, di più per legge non possiamo fare». I piccoli azionisti ai vertici dell’azienda: «Riducetevi gli stipendi». Ma il sindaco fa finta di niente. La francese GdfSuez si fa avanti: «Il comune acceleri la vendita». E il Pd si rivolge al prefetto


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