by Editore | 5 Maggio 2012 11:11
MILANO – Un divorzio destinato a cambiare il panorama del settore dell’energia elettrica in Italia. Con la creazione di un nuovo campione nazionale che si inserisce tra i due leader del settore. Una sfida resa ancora più complicata dal difficile momento di mercato, con la domanda che tornerà a livelli pre-crisi non prima della fine del 2013.
È questo lo scenario che si presenterà dopo che quest’oggi i consigli di amministrazione interessati avranno dato il via libera, da una parte, al passaggio di Edison sotto il totale controllo dei francesi di Edf e, dall’altra, alla cessione di Edipower alla joint venture composta da A2a e Iren. Nel primo caso si tratta dell’ultimo capitolo dell’operazione iniziata dieci anni fa con l’acquisizione da Fiat della quota di maggioranza della Edison da parte del colosso transalpino. Sull’altro fronte, si arriva alla creazione di un conglomerato che si inserisce al secondo posto per capacità e produzione di energia elettrica in Italia, alle spalle di Enel. Mettendo insieme le centrali di proprietà A2a e Iren unite a quelle portato in dote da Edipower si arriva a una capacità di 15.550 megawatt, di una incollatura davanti a Edison (15mila megawatt) e contro i 40mila a disposizione di Enel.
D’ora in poi sarà una lotta a tre, in un momento in cui – come dimostrano le rilevazioni degli ultimi giorni – il prezzo dell’energia alla Borsa elettrica in alcune ore del giorno in Sud Italia è crollato fino ad arrivare a zero euro, a causa dell’eccesso di offerta da parte delle rinnovabili. Un eccesso di energia a prezzi ridotti che costringe i produttori “tradizionali” a spegnere gli impianti per limitare le perdite.
Non a caso, le aziende elettriche stanno facendo pressing sul ministero dello Sviluppo economico e sull’Autorità per ottenere l’anticipo di quanto gli viene riconosciuto in bolletta per «il mantenimento in equilibrio del sistema». In altre parole, per garantire l’offerta di energia anche nelle ore notturne o quando ci sono cali improvvisi di vento, cioè quando le rinnovabili sono fuori gioco.
In questa situazione, sia la nuova Edison francese e Edipower-A2a-Iren dovranno approntare al più presto piani finanziari e industriali per reagire alla crisi. Edf vuole fare della sede milanese il suo quartier generale per il gas: non a caso, grazie alle recenti scoperte in Norvegia il settore E&P è quello che maggiormente contribuisce alla crescita dei margini. Per A2a e Iren sarà importante lavorare quanto prima alla riduzione del debito di Edipower (oltre un miliardo) e sviluppare altri settori come teleriscaldamento e termovalorizzatori. E frenare così la caduta dei titoli in Borsa, arrivati ai minimi storici.
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