L’immaginario anti accademico è pieno di idee

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Più il format europeo è imposto ai giovani cineasti come una camicia di burocratica forza (Tesson e Waintrop, scout nei territori mai scoperti dall’immaginario, Semaine e Quinzaine, la evitano) più l’eurocinema (Kiarostami lo è produttivamente) si affida alla genìa anti-accademica di De Oliveira e dintorni, ai vecchietti pazzi del West, per concepire opere sorprendenti e innovative senza rimuovere i dolori del mondo, che invece di clonare i format paratelevisivi prestabiliti per la nicchia del consumo di qualità , hanno l’ambizione di creare altre domande ancora, e di confrontarsi con il cinema-cinema e «ringiovanirlo». Insomma Marienbad finalmente incontra Trasformers e Jean Anaouilh il 3D. Il visuale non è l’immagine per chi crede che l’occhio sia, per così dire, l’evoluzione biologica di una lacrima. Guardarsi negli occhi può far equivocare tutto. Attenti alla trasparenza dello sguardo, almeno quanto alla cecità  degli effetti speciali digitali. «Voi non avete ancora visto niente!», l’elogio-monito, degno di Méliès, che Alain Resnais, 90 anni, fa nel suo rompicapo pirandelliano al cinema come immaginazione al potere a venire, come viaggio lisergico negli spazi mutanti, come «vita vera scoperta illuminata e realmente vissuta», se non è il top dell’edizione 65, ne è certo il titolo più suggestivo e fecondo. E Audiard, più ligio ai compromessi eurovisivi, come Garrone e Vintenberg, può anche accontentarsi di una strepitosa accoglienza nelle sale, ma i dati che ci scodella Le film francais , e che dimostrano come la Francia è «il motore dell’Europa», restano deludenti per il continente che creò il cinema e che Asia e America Latina stanno declassando. I film francesi rendono nel 2011 il 10% degli incassi europei, contro il 18% degli altri film europei, il 61,4% di quelli Usa e il 10,1% di quelli extraoccidentali. Il 22,5% degli incassi europei provengono dalle sale francesi, e sono francesi 200 dei 1285 film europei. Il nostro ministro della cultura, qui domani, se è un tecnico non ha bisogno di prendere appunti per fare piazza pulita della nostra struttura cinema, ma se è solo un tecnico ha poco futuro. Europa, ancora uno sforzo per essere hollywoodiana!


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