«I cittadini suggeriscano i tagli» Campagna online di Palazzo Chigi
ROMA — Mario Monti cerca alleati per abbattere la spesa pubblica. E dopo aver chiamato in soccorso il supercommissario ai tagli Enrico Bondi, Palazzo Chigi chiede aiuto ai cittadini con un appello via web. Un’idea che conferma la volontà di accelerare sul fronte dei risparmi, con la speranza di innescare una rivoluzione virtuosa. Il commissario straordinario per la spending review lavorerà di concerto con il ministro Piero Giarda alla riduzione delle spese dello Stato, avrà il potere di imporre ispezioni e persino di sostituirsi, in casi estremi, alle amministrazioni poco collaborative.
La trovata di coinvolgere gli italiani fa discutere. I sindacati la bocciano, i partiti protestano e Beppe Grillo la usa per demolire il premier. Ma intanto il sito del governo fa il pieno di segnalazioni. In una manciata di ore sono arrivate centinaia di schede, segno che l’iniziativa ha colpito nel segno.
La polemica infuria e nello staff del premier si lavora per smorzare le polemiche, spiegando che il governo «non ha alcuna intenzione di sollecitare le denunce dei cittadini». La formula con cui Palazzo Chigi chiede agli italiani di «esprimere un’opinione» è in effetti meno aggressiva. «Tutti i cittadini — è l’appello che si legge sul sito www.governo.it — hanno la possibilità di dare suggerimenti, segnalare uno spreco, aiutando i tecnici a completare il lavoro di analisi e ricerca delle spese futili». Tanto è bastato per innescare una reazione a catena. «Assurdo», è la stroncatura del segretario della Cigl Susanna Camusso: «È curioso e abbastanza strano, abbiamo un governo di tecnici che nomina dei tecnici e poi chiede alla popolazione di fare il lavoro che dovrebbero fare i tecnici, che hanno nominato i tecnici…». Con un simile gioco di parole interviene anche Beppe Grillo, ben felice di ironizzare al tempo stesso su professori e politici di professione. «Devono tagliare ma non sanno da dove iniziare — annota sul suo blog il comico genovese — E allora perché non chiederlo online alla casalinga di Voghera?».
Anche nel Pdl l’idea non convince tutti. Maurizio Gasparri teme che si arrivi alla «delazione di massa» e ironizza: «I tecnici incontrano difficoltà perché i problemi sono complessi e chiamano altri tecnici. Ora abbiamo i cittadini tecnici… Insomma, ci vorrà un punto di approdo». E il vicepresidente della Camera Antonio Leone definisce «perlomeno stravagante» la trovata del «volontariato gratuito» e ne deduce che «i tecnici, evidentemente, non sanno dove mettere le mani». Altrettanto aspri sono i toni dell’Idv, con Felice Belisario che scherza sui «tagli fai da te» e Massimo Donadi che parla di «presa in giro». Agli italiani, in compenso, l’iniziativa sembra piacere. Un cittadino, ad esempio, ha scritto per suggerire che le auto blu degli esponenti del governo siano effettivamente di colore blu, per renderle riconoscibili.
Tutti possono scrivere, a patto però che le segnalazioni non siano anonime. Nome, cognome, indirizzo email e città sono campi obbligatori, ma su richiesta del garante della Privacy il governo non renderà nota la provenienza delle segnalazioni. A ognuna il governo risponderà individualmente, come già accade con i circa 500 messaggi che Palazzo Chigi riceve ogni giorno.
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