by Editore | 13 Maggio 2012 13:45
ROMA — «La scuola ha già dato, ha già sofferto molto per i tagli orizzontali, adesso siamo impegnati in una fase di nuova crescita ed equità ». La spending rewiew (le razionalizzazioni a cui il governo guarda come ad un modo concreto per tagliare gli sprechi) vista dal ministero dell’Istruzione, e in particolare dal sottosegretario Marco Rossi Doria che al Corriere della Sera racconta tutto il progetto per gli anni a venire e significa una cosa sola: non ci saranno altri tagli, «non nelle scuole e per le scuole, solo razionalizzazioni su immobili ad uso amministrativo, sugli affitti di sedi periferiche e uno sconto nella spesa delle scuole del 15 per cento acquistando il materiale e gli strumenti attraverso il sistema Consip messo in piedi proprio per ottenere riduzioni dei costi vivi». Un impegno che arriva nel giorno in cui il ministero fissa i nuovi tetti di spesa per i libri di testo: 380 euro per le superiori, mentre per le medie si potrà arrivare a 294 euro per le prime classi, 117 per le seconde e 132 per le terze.
Per la scuola, dunque, non ci sarà alcuna riduzione, diminuzione, taglio, promette Rossi Doria e non è una speranza, un auspicio: è la linea del ministero voluta da Profumo e dal governo che «hanno rimesso la scuola tra le priorità dell’agenda politica di questo Paese — spiega il sottosegretario — perché la scuola è incubatrice di risorse umane e di crescita. È un fattore di crescita». Profumo ne ha già parlato, è tutto scritto nel documento di crescita ma in concreto, dice Rossi Doria, questo significa per esempio che «per il primo anno, il prossimo, da 5 anni a questa parte, ci saranno le stesse ore di cattedra dell’anno precedente. Il core business delle scuole, insegnanti, bambini, personale, non si tocca. In condizioni difficilissime, questo sia chiaro, ma noi stiamo su questa linea».
Facciamo l’esempio degli insegnanti di sostegno. «Non ci saranno ulteriori riduzioni — continua il sottosegretario, ex appassionato maestro di strada e promotore di decine e decine di progetti salvifici nella scuola italiana, oltre che collaboratore e del ministero dell’Istruzione e di quello del Lavoro — : tuttavia va detto con chiarezza che riguardo all’inserimento di bambini e ragazzi con difficoltà nella scuola noi facciamo più di qualunque altro Paese al mondo, con i nostri 80 mila insegnanti di sostegno di ruolo, anche perché molto civilmente la Corte costituzionale ha decretato che questi servizi resi ai bambini sono dentro il sistema di main streaming, servizi alla persona anzitutto di cui si fa carico la scuola e che non sono negoziabili. Abbiamo tanti difetti ma non questo…».
Il sottosegretario Rossi Doria sta lavorando ad un progetto contro la dispersione scolastica (programmato dal ministro Profumo e dal ministro Barca in accordo con le Regioni interessate) che riguarda Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, «dove è massima la corrispondenza, come ha confermato anche Profumo, tra povertà delle famiglie e rischio di abbandono scolastico. Qui saranno attivati con fondi non utilizzati dall’Ue e riprogrammati dalle Regioni di concerto con il governo, 100 prototipi in altrettante microaree dove si svolgeranno percorsi di prevenzione e di seconda occasione. In pratica significa andare a prendere i bambini con i servizi sociali e riportarli a scuola, oltre a farli partecipare ad altri progetti sociali extrascolastici».
Con il ministro Riccardi, poi Rossi Doria sta lavorando ad un progetto di inclusione dei bambini rom con misure mirate e altri prototipi, «scuola per i bambini e scuola anche per le madri per far prendere loro un diploma e nel frattempo che sono a studiare ci sono strutture che si occupano dei loro figli». Per tutta l’Italia, invece, sono stati lanciati nelle scuole due progetti per le pari opportunità , uno per la parità di genere, contro la cultura del femminicidio e uno il 17 maggio in occasione della giornata contro l’omofobia, «per il contrasto, già nelle scuole, alla discriminazione omofobica».
L’edilizia scolastica è un altro punto dolente. «Per quella, come ha anche ribadito il ministro Profumo, interverremo concretamente. Con circa 384 milioni per le quattro Regioni del Sud, più 189 per le tecnologie per la didattica. Nel resto d’Italia, 550 milioni presso il CIPE di cui 100 per nuove scuole e 450 per le ristrutturazioni».
Per Rossi Doria tutto questo fa parte di «una chiara inversione di tendenza per quanto riguarda le politiche governative della scuola, non c’è dubbio su questo. A ciò si aggiunge, e di questo sono particolarmente soddisfatto, il clima di attenzione e di ascolto verso le scuole inaugurato da Profumo. Tutti noi, il ministro, io e la collega Ugolini, andiamo in giro ad ascoltare, a cercare di capire, a ricucire un rapporto di fiducia sdrucito. Con spirito pacato e positivo e senza polemiche».
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