Italia, aumentano le richieste di cessione del quinto dello stipendio. Sono il 16,4% dei prestiti richiesti

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MILANO – Nel nostro Paese la liquidità  a disposizione delle famiglie continua ad abbassarsi e sono sempre di più gli Italiani che scelgono di “ridursi” lo stipendio, destinandone una parte al rimborso dei debiti. A segnalarlo è il broker Prestiti.it, secondo cui le richieste di cessione del quinto dello stipendio o della pensione rappresentano ormai il 16,4% del totale dei finanziamenti richiesti.

Giova ricordare che la cessione del quinto è un particolare strumento finanziario, riservato a lavoratori dipendenti e pensionati, che permette di ottenere liquidità , da restituire attraverso la cessione alla banca di una quota del proprio stipendio mensile netto che può arrivare fino al 20% (un quinto, appunto).
“La crescita di questo fenomeno – dichiara Marco Giorgi di Prestiti.it – è particolarmente significativa: se il costo del ‘carrello della spesa’ è salito, negli anni, più dei livelli dell’inflazione, il bisogno di liquidità  viene sempre più supportato da strumenti di finanziamento che danno agli istituti di credito maggior tranquillità  nel rimborso”.
Dall’analisi condotta su oltre 20 mila domande di prestito giunte nei primi tre mesi del 2012, Prestiti.it ha potuto tracciare il quadro della richiesta media: a voler cedere un quinto dello stipendio sono soprattutto uomini, che rappresentano il 74% del campione contro il 26% delle donne; l’età  media al momento della richiesta è piuttosto elevata, 44 anni: tre anni in più rispetto al richiedente tipo di un finanziamento.
”Il motivo è legato alle particolari restrizioni imposte dalle banche – si rileva -, che accettano solo domande a basso rischio di insolvenza, quindi fatte da lavoratori a tempo indeterminato o pensionati. Proprio questi ultimi rappresentano una parte cospicua del totale di chi richiede questo tipo di finanziamento: il 15%. Il 49% del totale, invece, è un dipendente privato, il 32% un dipendente pubblico o statale. L’importo medio richiesto, infine, è di circa 20 mila euro da restituire in poco più di sei anni”.
Per quanto riguarda le differenze territoriali, pur in una generale uniformità  di comportamento nel ricorso a questa forma di finanziamento, “quello che si nota è che man mano che ci si sposta più a Sud salgono gli importi medi richiesti: segno evidente che le difficoltà  maggiori e un bisogno più forte di liquidità  arrivino dalle Regioni meridionali”. Guidano la classifica degli importi medi richiesti, infatti, la Calabria e la Puglia, entrambe con 22.500 euro; seguono la Sicilia – con 21.500 euro – e la Campania, con 21 mila euro. La richiesta più bassa viene dal Trentino-Alto Adige, con soli 16.500 euro.
Altro dettaglio interessante è nell’età  media al momento della richiesta: i più anziani sono proprio i calabresi, che chiedono un prestito a 47 anni; seguono abruzzesi e campani, che hanno mediamente 46 anni. I più giovani, di contro, sono i cittadini del Trentino-Alto Adige, che hanno 40 anni, e quelli dell’Emilia Romagna, che ne hanno in media 41.

 

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