Intellettuali in cammino a Mosca per sfidare Putin

by Editore | 12 Maggio 2012 13:42

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Forse soltanto in Russia a un regime autoritario poteva capitare di essere sfidato da una «marcia degli scrittori», come quella che domani dovrebbe svolgersi nel centro storico di Mosca. La marcia, o piuttosto la «passeggiata», come viene indicata dagli organizzatori, è stata indetta da alcuni nomi molto conosciuti del panorama letterario nazionale per protestare contro la militarizzazione della città  messa in atto in occasione dell’insediamento al Cremlino di Vladimir Putin. Il più famoso anche in Occidente, dove come in Russia ha venduto milioni di libri, è probabilmente Grigorij Chkhartishvili, meglio noto con lo pseudonimo di Boris Akunin, autore di una fortunata serie di romanzi che si potrebbero definire «gialli»; accanto a lui personaggi come la scrittrice, autrice teatrale Ljudmila Ulickaja, i poeti Lev Rubinstejn e Sergej Gandlevskij, lo scrittore e biografo Dmitrij Bykov e molti altri. Parteciperanno poi numerose firme del giornalismo, da Sergei Parkhomenko a Irina Yasina, e della scena musicale come Andrej Makarevic e Aleksej Kortnev. Alcuni, a partire da Akunin (che si era per questo preso un rimprovero personale di Putin, secondo cui egli agiva spinto dal suo «essere etnicamente georgiano»), avevano già  sostenuto le manifestazioni dei mesi scorsi; per altri, la discesa in campo è nuova.
L’obiettivo della manifestazione, dichiarato con ironia, è di «verificare se i moscoviti possono ancora passeggiare liberamente lungo i viali della loro città  o se invece hanno bisogno di uno speciale permesso per farlo»: una questione che sotto il tono leggero pone un problema molto serio, dopo che la polizia per diversi giorni (e notti) di seguito si è dedicata a sciogliere con la forza ogni tipo di corteo e manifestazione, anche se privo di bandiere slogan o striscioni, e ad arrestare chiunque potesse anche lontanamente dar l’idea di essere un contestatore – per esempio portando addosso un nastro bianco, simbolo della protesta, o anche soltanto una maglietta bianca. 
La «passeggiata» si snoderà  lungo un percorso politico-letterario ossia, per usare l’espressione (letteraria anche questa) degli organizzatori, «da Aleksandr Sergeevic ad Aleksandr Sergeevic», cioè dal monumento a A. S. Pushkin, nell’omonima piazza che tradizionalmente ospita i raduni politici, fino al monumento a A. S. Griboedov, nel giardino di Chisty Prudy, dove già  negli ultimi giorni si sono ripetutamente radunati – passeggiando – i contestatori. Ciò che più conta, Akunin e gli altri non intendono chiedere autorizzazioni, nello spirito di chi vuol proprio vedere se le autorità  impediranno anche una pacifica e tranquilla passeggiata «culturale» di cittadini lungo i boulevard del centro. 
L’iniziativa segna anche un cambio di passo nell’opposizione, necessario dopo che la deriva rabbiosa e per la prima volta anche violenta vista in piazza domenica scorsa ha portato quasi mille persone a conoscere, sia pur brevemente, le camere di sicurezza della polizia, con i nomi più in vista «politici» della protesta (il blogger Navalny, il comunista Udaltsov) che rischiano di restare in carcere assai più a lungo e sono quindi per il momento fuori causa.

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