Il Quirinale in campo “Più prevenzione” oggi il piano di Monti forse benzina più cara

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Il bilancio è ancora più pesante di allora, quando le vittime furono sette. Ieri sono morte 16 persone, quasi tutte coinvolte nel crollo di capannoni. Molti feriti, migliaia gli sfollati. I danni a case e fabbriche ammonteranno a centinaia di milioni di euro. Il premier Mario Monti annuncia provvedimenti. Possibile rincaro della benzina per coprire le spese. Napolitano: «Il 2 giugno festa sobria».

LE scosse
Il primo terremoto di magnitudo 5.8 della scala Richter (quello del 20 maggio era del sesto grado) è avvenuto alle 9 di ieri mattina con epicentro nella provincia di Modena, tra i comuni di Mirandola, Medolla, Cavezzo, Finale Emilia, San Felice sul Panaro. Poi sono seguite altre due scosse, intorno alle 13, di magnitudo superiore a 5. Alla fine della giornata i sismografi ne hanno contate più di 100. Ma ne sono previste altre.

LA strage dei capannoni
Sedici le vittime accertate, tra cui tredici persone decedute nel crollo dei capannoni. Tre morti a San Felice schiacciati dalle macerie dell’azienda metalmeccanica Meta, altri tre operai deceduti alla Haemotronic di Medolla (due sono da identificare), dove si scava in cerca di un disperso. Tre morti nello stabile crollato della BBG di Mirandola. Altre due persone morte a Mirandola. Tre vittime a Cavezzo, un anziano ucciso da un cornicione caduto a Concordia. Nella lista anche don Ivan Martini, il parroco di Rovereto di Novi.

I feriti
Più di 350 feriti sono curati in queste ore negli ospedali della provincia modenese a causa dei traumi riportati durante le scosse. Almeno dodici sono in condizioni gravi.

15 mila senza tetto
Per il terremoto di ieri 9mila persone sono rimaste senza casa, che si vanno ad aggiungere ai 6mila sfollati del 20 maggio, dunque 15mila in totale. Interi paesi come Cavezzo, San Possidonio, San Prospero e Bastiglia sono stati abbandonati dagli abitanti. In provincia di Mantova evacuate 1.350 persone. Secondo la Protezione Civile sono 4.000 al momento i posti nei campi di emergenza, altri sono stati predisposti negli alberghi.

I danni
Fabbriche a pezzi, centinaia edifici storici distrutti. Crollato il duomo di Mirandola, sbriciolata la chiesa di Rovereto. Campanili, castelli, fortezze, in alcuni casi interi centri storici sono rovinati. I danni subiti dalle imprese sono in corso di valutazione, e secondo la Coldiretti salgono a mezzo miliardo di euro quelli all’agricoltura emiliana. Un milione di forme di Parmigiano Reggiano e grana rovinate.

LA polemica sulla sicurezza
La Cgil attraverso il segretario Susanna Camusso accusa le imprese di «non aver messo in sicurezza gli stabilimenti» prima di far tornare al lavoro le persone dopo il terremoto del 20 maggio. D’accordo anche Raffaele Bonanni della Cisl: «Stavolta la tragedia si poteva evitare».


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