I tassi sui Btp tornano sopra il 6% Telefonata di Monti con Obama

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ROMA — Borse europee in caduta e tassi in salita per i titoli di Stato di Italia e Spagna: i timori per lo stato di salute delle banche iberiche, uniti a quelli per la crisi greca, hanno provocato un’altra giornata di forte tensione sui mercati. Per valutare il riacutizzarsi della crisi finanziaria in Europa ieri i leader di Usa, Italia, Germania e Francia si sono consultati a lungo telefonicamente. Barak Obama, Mario Monti, Angela Merkel e Franà§ois Hollande si sarebbero confrontati sulle mosse da attuare dopo il G8 di Camp David in vista del vertice di fine giugno a Bruxelles. Ad agitare i mercati ieri ha contribuito anche l’allarme lanciato dal Financial Times che ha annunciato in prima pagina la bocciatura da parte della Bce del piano di salvataggio di Bankia, la quarta banca iberica del Paese. Le smentite di Eurotower e del governo spagnolo, arrivate a fine mattinata, non sono riuscite a convincere del tutto e ad arginare le tensioni e i timori. Basti dire che il rendimento del decennale tedesco, il titolo meno rischioso per eccellenza e perciò termometro della speculazione, è sceso al nuovo record dell’1,27%, mentre quello del titolo biennale è sceso a zero. Di contro lo spread dei Bonos e dei Btp si è ampliato oltre misura. Il rendimento del decennale italiano è salito al 5,90% portando il differenziale con il Bund tedesco a 464 punti dai 438 del giorno prima. Quanto al titolo spagnolo, ha chiuso al tasso del 6,60% e con lo spread a 534 punti. 
A tenere alto il nervosismo ci sono poi stati i risultati deludenti dell’asta dei Btp. Non tanto per la domanda, che c’è stata, né per l’offerta, inferiore al massimo della forchetta (ma le forchette sono fatte proprio per dosare i collocamenti ed evitare di strapagarli) quanto per i tassi che sono saliti al di sopra delle previsioni, piazzando l’Italia in piena zona contagio dalla Spagna. In particolare sul Btp a 5 anni, collocato per 3,4 miliardi, il rendimento di aggiudicazione è stato di 5,66%: lo 0,80% in più rispetto all’asta di fine aprile. Sul titolo a 10 anni, offerto per 2,3 miliardi, il tasso è risultato del 6,03%, in aumento dello 0,19% dal 5,84% della precedente asta. «Le condizioni di mercato, purtroppo, non erano ideali per tenere un’asta oggi», ha commentato il viceministro per l’Economia, Vittorio Grilli. A preoccupare di più sono stati comunque i tassi dei titoli quinquennali, sempre più vicini a quelli a 10 anni, in linea con ciò che sta succedendo sul mercato dove si stano registrando incrementi sulla parte più breve della curva dei rendimenti: quello del Btp a due anni, per esempio, è aumentato dello 0,33% al 4,44%.
Anche le Borse hanno risentito dei timori per la situazione di Bankia e delle banche spagnole, chiudendo in forte calo e bruciando 100 miliardi di capitalizzazione. Madrid ha ceduto il 2,58%, Parigi il 2,24%, Francoforte l’1,81%, Londra l’1,74%. A Milano le perdite sono state dell’1,79%. Debole anche l’euro, che si è deprezzato ieri di quasi l’1% e che è scivolato a 1,23 sul dollaro: ai minimi da quasi due anni. E sulla difficile situazione dei mercati e dell’euro, oggi svolgerà  la sua analisi il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che terrà  le sue prime «Considerazioni finali» all’assemblea della banca centrale.


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