Grillo non dice NO ai caccia F35

by Editore | 10 Maggio 2012 11:12

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Il Gruppo del Movimento 5stelle Emilia Romagna ha annunciato, a sorpresa, di non partecipare al voto, pur condividendo la richiesta della risoluzione, per coerenza con la decisione di “non votare tutte le questioni che non sono di diretta competenza amministrativa dell’Assemblea, specialmente di fronte all’enorme quantità  di risoluzioni in attesa di un voto anche da un anno”, come ha dichiarato Giovanni Favia, attirandosi le critiche di tutte le altre forze presenti in Aula.

Nello specifico della risoluzione a favore si sono espressi Pd, Sel-Verdi, Fds, Pdl, Lega e Udc. Ad astenersi solo il gruppo dell’Italia dei Valori, a causa di sei emendamenti sul testo base proposti dal consigliere Pd, Luciano Vecchi, e approvati dalla maggioranza, su cui Barbati dell’IdV ha invece espresso un giudizio negativo.

Anche la posizione dell‘Italia dei Valori è sembrata ambigua rispetto alla mozione approvata il giorno precedente nella vicina Umbria su proposta dei consiglieri Dottorini e Brutti i quali hanno impegnato, senza mezzi termini, la Regione Umbria a contrastare con ogni mezzo a sua disposizione “una spesa economica altissima per piani di riarmo ingiustificati e iniqui”. Per i due consiglieri si tratta di “una scelta folle che comporterebbe investimenti per oltre 15 miliardi di euro a fronte di tagli per i servizi sociali e innalzamento della pressione fiscale”.

La “non partecipazione al voto” del Movimento 5 stelle nell’Assemblea dell’Emilia Romagna ha sorpreso la campagna contro gli F35 in quanto le ragioni addotte – “non sono di diretta competenza amministrativa dell’Assemblea” – non sono sufficienti e sembrano più elaborate da un azzeccagarbugli che da un consigliere. L’Assemblea di una Regione, infatti, ha soprattutto una propria funzione politica in una terra, peraltro, ove i movimenti a sostegno della campagna nazionale sono diffusissimi. Nello specifico la mozione evidenziava anche i “tagli alle regione e agli Enti Locali” e quindi a maggior ragione doveva esser votata perché interessava il bilancio stesso.

Se non si colgono queste connessioni le “decisioni amministrative” sono destinate ad essere marginali.

A ben vedere nel programma nazionale del Movimento 5 stelle non v’è traccia di una riduzione degli F35 e/o delle spese militari ma Beppe Grillo ha più e più volte sostenuto la campagna. Qui allora s’è trattato di un consigliere, speriamo rimanga un caso isolato, disattento che non si è assunto le proprie responsabilità  e che ha fatto arrabbiare metà  Consiglio come la collega verde Gabriella Meo. Ella nell’introdurre la risoluzione ha ampliato il campo a tutta la Difesa che ha un costo di 23 miliardi di euro ed ha precisato: ”E’ un enorme costo per la pubblica amministrazione. L’Italia ha tanti generali quasi quanti deputati, 600, e ben 69 sono generali di corpo d’armata, quanti ne servono a un esercito da tre milioni di soldati, che pero’ non abbiamo”. Gli fa eco il cofirmatario della risoluzione Roberto Sconciaforni (Fds): ”perché in tempo di crisi le risorse destinate a questa spesa militare, pari a 10 miliardi di euro solo per il costo di acquisto, dovrebbero essere investite invece nella crescita e nello sviluppo del Paese”.

Ma la notizia di chiusura arriva dal Comune di Milano: oggi, giovedì 10 maggio, alle ore 12.30, in Sala Stampa “Franco Brigida” a Palazzo Marino, l’assessore alle Politiche sociali del Pierfrancesco Majorino presenterà  alla stampa l’adesione del Comune di Milano alla succitata campagna nazionale “Taglia le ali alle armi”, contro l’acquisto dei cacciabombardieri F-35 e la richiesta al Governo di destinare i fondi risparmiati a garanzia dei diritti dei più deboli.

Interverranno anche Francesco Vignarca, coordinatore nazionale della Rete Italiana per il Disarmo, e Paolo Ricotti della presidenza Acli provinciali Milano. Sarà  presente il consigliere comunale Rosario Pantaleo (Pd), primo firmatario della mozione approvata in Consiglio comunale il 16 aprile scorso, con la richiesta a Sindaco e Giunta di impegnarsi affinché il Governo non acquisti caccia F-35. La Rete Italiana per il Disarmoesprime la propria soddisfazione per la decisione del Consiglio Comunale di Milano e per la volontà  da parte di Sindaco e Giunta di rilanciare la campagna che punta a chiedere al Governo la revisione di una decisione che comporterebbe un enorme spreco di denaro pubblico. La conferenza stampa in programma domani sarà  anche occasione per gli amministratori di Milano di farsi scattare una foto (come già  fatto da diversi personaggi pubblici) a sostegno di “Taglia le ali alle armi!”

Insomma un’Italia che si muove nella direzione giusta deve vedere un leader politico come Beppe Grillo, forte di un successo nazionale, richiamare i suoi uomini affinché si faccia quadrato e si vada nella direzione giusta. No F35.

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