Gelo sull’asta dei titoli italiani il tasso del Btp torna sopra il 6%
ROMA – La prima volta di Ignazio Visco alla Banca d’Italia – oggi leggerà le sue Considerazioni finali – coincide con un periodo di grande tensione sui mercati. Non solo le Borse perdono e ieri Milano ha lasciato sul campo l’1,79% del suo valore. Ma per via dei guai greci e di quelli di Madrid non cessa di allargarsi lo spread Italia-Germania: quota 480 secondo l’ultima rilevazione della piattaforma Reuters, 467 secondo Bloomberg. Ma soprattutto, ritorna sopra il 6% il rendimento dei Btp decennali: 6,03 stando all’ultima asta del Tesoro, che ha venduto titoli a 5 e 10 anni per complessivi 5,74 miliardi, meno del target massimo (6,25 miliardi). Vola al 5,66% anche il rendimento dei titoli quinquennali. In Spagna lo spread è arrivato a quota 533 mentre i rendimenti dei Treasury Usa sono ai minimi da 60 anni e quelli sul bund tedesco biennale sono a zero.
Perciò Visco, nel leggere stamani le sue prime Considerazioni finali davanti al Gotha dell’economia, non potrà non tener conto del gran marasma dei mercati che parte dalla Grecia, passa per la Spagna, lambisce in modo più o meno marcato tutti i Paesi deboli di Eurolandia e preoccupa molto gli States. Non a caso, una “inviata” del presidente Obama – il sottosegretario al Tesoro, Lael Brainard – è già ad Atene, prima tappa di un viaggio che la porterà a Francoforte, Madrid, Parigi, Berlino con il compito di convincere i governi a fare subito le riforme. «Riforme coraggiose», come le chiama il nuovo governatore, che in Italia vanno completate al più presto, contribuendo così a ripristinare la fiducia con effetti anti-recessivi immediati, anche in termini di posti di lavoro. Visco si augura che già a fine 2012 si vedranno i primi segnali di ripresa. Proprio per questo, chi lavora al suo fianco assicura che insisterà sulla doppia sfida, della fiducia e della crescita, indispensabile per uscire dal tunnel. Il governatore è convinto che la soluzione al dramma della crisi passi attraverso un disegno organico di interventi capace di coniugare il rigore di bilancio e dunque l’obiettivo del pareggio con il recupero della produttività , il rilancio degli investimenti (anche in capitale umano), la restituzione di un futuro ai giovani, oggi tra i più colpiti dalla recessione. Nella sua visione, essendo l’Italia un Paese anziano, bisogna lavorare di più e più a lungo. Le imprese devono capire che flessibilità non significa precarietà . Scuole e Università sono cruciali – e dunque occorre investire in conoscenza – perché è qui che nascono «le nuove competenze» di cui il Paese ha bisogno. E ancora: bisogna operare con pazienza certosina sulla spesa, analizzando voce per voce. Bisogna tenere presente che la pressione fiscale è giunta a livelli record. Con ogni probabilità Visco continuerà anche a pungolare le banche perché completino la ricapitalizzazione e eroghino credito a imprese e famiglie. E molto insisterà sul ruolo della vigilanza, in questa crisi. E su quello della politica monetaria, affidata alla Bce con l’aiuto del sistema di banche centrali europeo.
L’economia in affanno, la crisi del debito sovrano e lo spread record faranno da sfondo alle Cf. Visco è governatore dallo scorso ottobre. Sostituisce nell’incarico Mario Draghi, passato alla testa della Bce.
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