by Editore | 26 Maggio 2012 6:54
MILANO – Cda quasi di normale amministrazione – dopo le scintille della vigilia – per Fonsai, Premafin e la stessa Unipol. Quest’ultima ha riunito il consiglio ed ha preso atto dell’articolata proposta ricevuta lo scorso 23 maggio da Premafin sui concambi (e sugli altri aspetti della complessa integrazione, resi noti due giorni fa, per volere della Consob) «riservandosi ogni valutazione», nel mentre respinge le «insinuanti speculazioni» sulla propria «solidità patrimoniale» e ricorda che al 31 marzo presentava «un’eccedenza del margine di solvibilità superiore al miliardo di euro, circa 1,5 volte i requisiti regolamentari richiesti».
Nessun altro segnale sul versante invece delle richieste di Fonsai-Milano alla compagnia bolognese (dagli impegni su Unipol banca, ai modi di contabilizzare plusvalenze immobiliari e portafogli titoli) né al momento sembra partita una negoziazione, anche se non è escluso che già da oggi ci possano essere contati tra le parti. Ieri intanto è stata messa a punto la “road map”, la scaletta di impegni che dovrebbe condurre in porto l’operazione: i cda di Premafin e di Fonsai hanno confermato il punto di arrivo – entro il 12 giugno, giorno dell’assemblea della holding, per deliberare sui concambi – mentre sugli altri temi la tempistica è più sfumata. Anche perché tutti i punti in questione non dipendono solo dalla parte Ligresti, né solo dalla stessa Unipol: occorre infatti capire cosa vogliono davvero le autorità in campo, dai paletti della Consob sulla Milano ai rimedi chiesti dall’Antitrust; partite, entrambe, che potrebbero cambiare anche di molto la natura dell’operazione.
Per intanto, i due cda hanno espresso l’impegno a fare più in fretta possibile (Premafin dal canto suo ha escluso che si possa immaginare una fusione a tre, senza la sua partecipazione all’operazione) e dunque l’obiettivo è di arrivare ad un consiglio di fusione entro la fine di giugno e a seguire gli aumenti di capitale. Il percorso è davvero accidentato ma se si saltano queste scadenze il rischio concreto è che si debbano usare i numeri della semestrale. Il che significa un ulteriore slittamento delle tempistica.
Ieri il cda di Fonsai è stato anche informato della denuncia al collegio sindacale, ex articolo 2408 del Codice civile, su fatti ritenuti censurabili da un azionista di minoranza (con un pacchetto molto ridotto). Secondo indiscrezioni la denuncia verterebbe sul Prospetto del precedente aumento, che non avrebbe rappresentato correttamente la situazione della società ; nella prossima assemblea – fissato per il 26 giugno, per votare nuovamente l’aumento di capitale – il Collegio sindacale probabilmente relazionerà sulla vicenda, ove non trovi la denuncia manifestamente infondata.
Infine c’è da registrare che il cda di Premafin ha scritto e inviato una lettera a Unicredit, in qualità di banca agente, nella quale la holding precisa che è totalmente adempiente agli impegni presi nell’ambito della ristrutturazione ed è in attesa di risposte da Unipol su i concambi.
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