EFFETTO ELEZIONI

by Editore | 11 Maggio 2012 10:01

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Il Pd se la cava, ma anch’esso ha qualche dubbio sul continuare a cucinare la stessa minestra. Grillo allarma un po’ tutti. Nel contempo l’elezione di Hollande in Francia annuncia che qualcosa può cambiare in Europa: certamente non tutto continuerà  come prima.
C’è una instabilità  politica e una instabilità  sociale. Pessimi i dati forniti dalla Confindustria sull’andamento dell’economia. Crescono la disoccupazione e la disperazione tra i lavoratori e i piccoli imprenditori.
Il governo Monti è preso in mezzo. Lo scontro con il mondo del lavoro si aggrava e i sindacati (che hanno anche i loro problemi) sono obbligati a interventi più visibili. Lo scontro sociale si innesta in quello politico e il ministro Passera, che da banchiere ha imparato a conoscere questo nostro paese, dà  l’allarme sull’acuirsi dello scontro sociale e sulla debolezza della politica. A questo punto Monti non sa più bene su quale forza politica può contare. 
Insomma, queste ultime e parziali elezioni amministrative sono state più importanti di quanto tutti non pensassimo e hanno messo in evidenza uno stato di crisi politica e sociale che paralizza l’attuale governo di emergenza e ne accorcia i tempi di vita. Non è affatto sicuro che si arrivi, in questa situazione, alla scadenza delle prossime elezioni politiche. Ripeto, il ministro Passera che il nostro paese un po’ lo conosce ha detto che «è a rischio la tenuta economica e sociale del Paese». La tenuta politica si è dissolta, già  nel breve periodo. Una volta, nel vecchio Pci, questi discorsi finivano con un appello alla vigilanza. Lo ripeto: i pericoli di un brutto spostamento a destra ci sono. È quasi d’obbligo chiedersi che cosa verrà  fuori dalla dissoluzione di un Pdl di forte matrice berlusconiana.

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