Desk d’ascolto e rate più lunghe “Il fisco aiuterà le imprese in crisi”
ROMA – «Il fisco aiuterà le imprese in crisi». L’Agenzia delle entrate è pronta a varare le contromisure per far fronte all’emergenza di contribuenti e piccole imprese in gravi difficoltà economiche alle prese con accertamenti, sanzioni, iscrizioni a ruolo e pesanti cartelle delle tasse. Dopo l’iniziativa di Equitalia, la società di riscossione, che nei giorni scorsi ha lanciato uno “sportello amico” per le situazioni di pesante disagio, l’Agenzia delle entrate sta mettendo in piedi in tutte le proprie sedi una serie di “desk di ascolto” dedicati ai casi particolarmente critici.
«L’obiettivo è costruire un nuovo rapporto tra il cittadino e il fisco», dice il premier Mario Monti, che ieri mattina ha incontrato il direttore generale, Attilio Befera, i dirigenti centrali e regionali, oltre ai vertici di Equitalia, per offrire «sostegno e solidarietà » ai lavoratori degli enti di riscossione che si sentono minacciati dai contribuenti esasperati. «È ferma la condanna degli atti di intimidazione», dice il premier.
Le situazioni di marcato disagio saranno estrapolate dalle normali procedure, avranno corsie preferenziali, maggiore riservatezza e tempi di ascolto più lunghi: ci saranno funzionari che forniranno assistenza e consulenza specialistica e personalizzata. Del resto gli interrogativi di chi si trova alle prese con cartelle esattoriali, sanzioni e debiti con il fisco sono molteplici: dal funzionamento dei meccanismi di rateizzazione, alla condotta da tenere di fronte alla notifica di un accertamento, in caso di ricorso o quando si è alle prese con una istanza di sospensione.
Le strutture ad hoc sono una novità che si muove all’esterno delle normali procedure, in quanto il fisco non potrebbe fare distinzione tra caso e caso e tutti dovrebbero attendere il proprio turno e essere trattati allo stesso modo. Tuttavia l’emergenza sembra consigliare un intervento con strutture specializzate per valutare i singoli casi e fornire una assistenza personalizzata: anche perché, spesso, chi è in grandi difficoltà economiche non dispone neppure delle risorse necessarie per pagare il commercialista o l’avvocato la cui assistenza viene a mancare improvvisamente e nel momento di maggiore crisi.
All’Agenzia delle entrate si sta lavorando anche per rilanciare e far conoscere gli strumenti a disposizione per le grandi crisi aziendali: per legge già gli uomini di Befera possono intervenire con strumenti di carattere straordinario partecipando ai tavoli di «salvataggio» delle imprese, alle negoziazioni con i creditori e praticando rateizzazioni che possono arrivare fino a dieci anni.
“Sportello amico” di Equitalia e “desk d’ascolto” dell’Agenzia, nonostante la situazione continui ad essere drammatica, hanno comunque a disposizione da pochi mesi una serie di strumenti che in qualche modo hanno cercato di allentare la morsa della riscossione. Già dal decreto «Salva Italia» il governo Monti, nel dicembre scorso, affrontò la questione: fu introdotta la possibilità , in caso di difficoltà economiche, di prorogare le rateizzazioni già concesse fino ad un massimo di ulteriori 72 rate. La rateizzazione, grazie al recente decreto fiscale, da qualche settimana, scatta automaticamente fino a 20 mila euro (e non più solo fino a 5000). Inoltre alcune meccanismi particolarmente vessatori sono stati eliminati: Equitalia non può iscrivere l’ipoteca su chi chiede la rateizzazione; chi chiede la rateizzazione può continuare a partecipare a gare d’appalto e non viene considerato inadempiente. Infine espropriazioni ed ipoteche possono scattare solo se il valore del debito supera i 20 mila euro e non più dagli 8.000 euro.
«Basta con la disinformazione – dice Befera – Noi lavoriamo nell’interesse della nazione». Ma purtroppo non si placano le tensioni: un plico sospetto blocca i lavori alla sede di Lanciano, una protesta con concerto di pentole e banconote false si è svolta davanti alla direzione di Equitalia a Napoli. Intanto alla Camera è stato approvato un ordine del giorno della Lega che impegna il governo a prevedere una moratoria di un anno dei debiti tributari per le imprese in difficoltà identificate da Equitalia.
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