Comizio a Parigi del leader di Syriza,Tsipras

Il leader di Syriza, che potrebbe diventare il primo partito in Grecia con le elezioni del 17 giugno, ha lanciato un appello drammatico, mentre Bruxelles e Berlino continuano a mettere in guardia i cittadini greci e a minacciarli neppure più velatamente sul «referendum» sull’euro rappresentato dal prossimo voto: «nessun popolo può essere spinto al suicidio – ha risposto Tsipras – la lotta di Atene è la lotta di tutta Europa». Per Mélenchon, grazie al successo di Syriza, «la catena di rassegnazione e di servitù si sta spezzando», la Grecia rappresenta ormai «la linea del fronte» contro il liberismo. Per Mélenchon, spingere la Grecia fuori dall’euro, per i partner europei «significa tagliare il ramo su cui sono seduti». Laurent del Pcf ha chiesto «rispetto per la voce del popolo greco». Tutti hanno concluso sperando che Hollande mantenga le promesse. Syriza non propone l’uscita dall’euro della Grecia. «Non vogliamo tagliarci fuori dall’Europa – afferma Tsipras – abbiamo bisogno del suo aiuto. Ma se ci minacciano di tagliare i fondi, allora saremo costretti di fermare i rimborsi i corso». Tsipras ammette che «altri sacrifici saranno necessari», che bisogna lottare contro l’evasione fiscale, ma bisogna anche dare ai cittadini la sensazione che «i sacrifici sono utili e che i più poveri non sono i soli a pagare». Tsipras sottolinea l’assurdità  del ricatto di Bruxelles, che praticamente invita i greci a votare per i partiti del Memorandum, gli stessi che hanno portato la Grecia al disastro. La Grecia è in recessione da cinque anni, «una cosa mai vista in Europa in tempo di pace», ha sottolineato Tsipras. Il leader di Syriza, dopo Parigi è andato a Berlino, per cercare di convincere che per rimborsare il debito ci vuole crescita e lavoro e non l’imposizione di un programma di austerità  che continua a distruggere l’economia e la coesione sociale.

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