by Editore | 23 Maggio 2012 7:47
L’ultima vittima è una femmina elefante, adulta, morta qualche giorno fa nel distretto di Karbi Anglong: i medici veterinari la stavano curando da una paralisi alle zampe posteriori, ma non ce l’ha fatta. L’elefantessa era stata trovata il 2 maggio, paralizzata «in misteriose circostanze» in un villaggio sulle colline della catena di Silonijan, riferisce un magazine indiano ( Tehelka , 19 maggio). Pare che l’elefantessa abbia fatto irruzione in una casa del villaggio, travolgendo i recinti di legno e bambù e puntando alla stanza adibita a granaio; poi, dicono gli abitanti, è uscita ed è crollata al suolo, paralizzata. O almeno, questa è la versione che hanno dato ai funzionari del Dipartimento forestale – uccidere un elefante è illegale, trattandosi di specie protetta. Perché mai l’elefantessa sarebbe stata colpita da improvvisa paralisi? Secondo alcune testimonianze, è stata attaccata da abitanti del villaggio, che temevano la devastazione del granaio. In ogni caso, la forestale ha chiuso la zona e chiamato un team di esperti, tra cui i veterinari del Guwahati Veterinary College e del Wildlife Trust of India (Wti). Questi però non sono riusciti né a salvare l’elefantessa, né a determinare le cause della paralisi. Uno dei veterinari spiega che «indizi circostanziali indicano la possibilità di elettrocuzione, colpi d’arma da fuoco, o anche l’attacco di un elefante maschio che è stato visto nella zona». I veterinari sperano che l’autopsia chiarisca il «giallo». Quello che invece è già molto chiaro è che il conflitto tra uomini ed elefanti si sta aggravando (ma «il Dipartimento frestale sembra spettatore silenzioso», aggiunge Tehelka ). In dieci anni, tra il 1999 e il 2009, almeno 23 persone hanno perso la vita a causa di questo conflitto nella sola catena del Silonjan; 120 casi di tale conflitto sono stati segnalati solo tra il 2007 e il 2009. Spesso vengono segnalate rappresaglie degli umani contro gli elefanti. Il villaggio in questione si trova molto vicino al Corridoio Kalapahar-Doigurung, una delle tradizionali vie percorse dagli elefanti. Ed è questo il punto. Quel distretto è attraversato dalla lunga via migratoria dell’elefante asiatico, che comincia sui monti del Bhutan fino alla Thailandia settentrionale, passando per il nord-est indiano e per la Birmania settentrionale. Ma in quei distretti del’Assam molte zone di foresta sono state tagliate, e ora gli elefanti devono traversare territori colonizzati dai villaggi. È così che è scoppiato il conflitto: gli elefanti sconfinano, ma gli umani hanno tagliato la strada agli elefanti. Ora è guerra: nel dipartimento vicino a quello di Karbi Anglong, riferisce il giornale, 6 persone e 5 elefanti sono morti nel 2011. Il North Bank Landscape (Nbl), regione che si estende a nord del fiume Brahmaputra fino ai contrafforti orientali dell’Himalaya attraverso gli stato indiani di Assam e Arunachal Pradesh, è l’habitat naturale per una popolazione di circa 2.000 elefanti. Secondo i conservazionisti del Wti, l’unica soluzione a lungo termine sarebbe garantire agli elefanti dei «corridoi», oltre a proteggere e migliorare il loro habitat. Altrimenti, sarà ben difficile per gli ecologisti convincere gli umani dei villaggi a rispettare il passaggio dei pachidermi, che sul cammino devastano i campi, buttano giù granai e case, e se spaventati possono ammazzare gli umani che vi si trovano. Il problema è urgente: all’inizio del mese grandi gruppi di elefanti sono stati visti scendere dal Bhutan, diretti a est.
Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2012/05/chi-ha-ucciso-lelefantessa/
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