Centomila e-mail al governo “Questa è l’Italia che spreca”

by Editore | 9 Maggio 2012 5:05

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ROMA – Sono centomila gli italiani che partecipano alla spending review popolare. Suggerimenti anti-sprechi, denunce di duplicazioni, inefficienze, consigli acuti e osservazioni non sempre scontate. E’ la voce dei cittadini indignati ma fattivi, che hanno ancora fiducia nel bene comune senza cedere al qualunquismo.
La montagna di e-mail si moltiplica a vista d’occhio: giovedì scorso erano quarantamila, ieri erano più che raddoppiate raggiungendo il record di 95 mila suggerimenti. Il ritmo viene valutato da Palazzo Chigi di circa un messaggio ogni due secondi. Vista l’affluenza, che ha messo a dura prova i server del governo, l’iniziativa, che doveva durare una settimana, sarà  prorogata per un mese. Basta collegarsi con il sito governo.it, cliccare sulla scritta “spending review”, iscriversi e inviare infine il proprio suggerimento.
A parlare sono liberi professionisti, ingegneri, architetti e avvocati. Ma anche studenti, insegnanti, professori universitari, militari, piccoli imprenditori, casalinghe. In prima linea i dipendenti pubblici che denunciano i buchi neri in cui finiscono le scarse risorse dello Stato. Solo il 15 per cento dei messaggi proviene dal tradizionale popolo della Rete, che interviene regolarmente nei forum e spesso si presenta organizzato con messaggi seriali e fotocopia. Più che la protesta populista e rabbiosa, emergono i suggerimenti del Signor Rossi al Signor Monti. L’occhio del cittadino medio che non ne può più degli sprechi e non vuole continuare a pagarli con aumenti delle tasse e tagli al Welfare.
Da Trento a Palermo, da Torino a Taranto, l’Italia del buon senso segnala sprechi e follie della Pubblica amministrazione. Perché se la cura è di dieci pastiglie, la farmacia ti fornisce una confezione da trenta? Perché ad Avellino in una valle con 13 mila abitanti ci sono tre caserme e un commissariato? Perché – dice uno studente in Informatica – lo Stato utilizza i sistemi Microsoft e non quelli gratuiti open source? E così via, fino alla proposta che viene da Torino per evitare l’evasione al canone Rai: inserire la tassa nella cartella dell’Imu, una casa una tv. Non è così del resto? 
Più che alle brioche della buvette di Montecitorio, il popolo anti-sprechi guarda alla propria comunità : il Comune di Taranto ha un sacco di immobili di proprietà  inutilizzati, ma paga affitti onerosi per i propri uffici. C’è bisogno di una risposta? Le incongruenze passano sotto gli occhi di chi attraversa il Paese per lavoro, quotidianamente: segnala un cittadino da Voghera che pattuglie della Guardia di Finanza vengono impiegate per scortare i camion che trasportano sale. Sarà  forse l’effetto di una disposizione medioevale? 
Ci si mette anche “Striscia la notizia” che ieri con Valerio Staffelli ha consegnato a Monti una «cariola blu» con tre scatoloni contenenti le migliaia di denunce di sprechi fatte alla trasmissione.

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