Cartella Equitalia al figlio, il padre si spara

by Editore | 6 Maggio 2012 3:52

Loading

NAPOLI – Alla prima cartella di Equitalia aveva combattuto con le unghie e con i denti. Trentamila euro da pagare. Un errore di calcolo, si era poi scoperto. In realtà  avrebbero dovuto essere quindicimila. Aveva superato lo choc. Non ha retto ieri, quando ha scoperto che Equitalia aveva inviato la stesso tipo di raccomandata a suo figlio. Totale da pagare: undicimila euro. Una battaglia da rifare daccapo. Al pensiero Pietro Paganelli, meccanico nautico, si è chiuso dentro la sua officina – dove ancora lavorava tutti i giorni pur avendo settantadue anni – si è seduto in poltrona sul soppalco dove di solito riposava nell’intervallo di pranzo e si è sparato un colpo alla tempia. Quando suo figlio ha alzato la saracinesca e l’ha trovato in fin di vita non ha potuto fare a meno di leggere il grande foglio lasciato dietro la poltrona. Il testamento del signor Pierino: «La dignità  vale più della vita». Pietro Paganelli non ce la farà , scuotono la testa i medici dell’ospedale Loreto Mare.
Sempre ieri, a Enna, un precario si è tolto la vita: Gaetano Trovato Salinaro, 47 anni, sposato e padre di due figli di 9 e 4 anni. La ditta presso la quale lavorava gli aveva ridotto le giornate di lavoro e il salario. L’uomo si è impiccato nel garage della sua villetta a Troinam in provincia di Enna, lasciando quattro biglietti per spiegare il suo gesto. Da mesi cercava un impiego stabile e la prospettiva di guadagnare ancora meno di prima lo ha gettato nello sconforto.
Altri due gesti disperati all’indomani del corteo delle vedove della recessione a Bologna. A Napoli la molla scatenante è stata una cartella esattoriale di Equitalia. Nessun segnale, nessuna depressione. Pietro Paganelli credeva di poter vivere una vita tranquilla continuando a lavorare nella sua officina nautica per poi dedicarsi al mare nei fine settimana, alla sua famiglia, moglie e quattro figli. «Tolgo tutto di mezzo», aveva detto nel Duemila. E aveva chiuso la sua ditta che era diventata una società  della moglie e del figlio. Lui non aveva più nulla di intestato a suo nome, anche se non aveva smesso di lavorare. Alti e bassi, tempi di crisi su beni come le barche.
A ottobre il primo colpo. Il signor Paganelli riceve la cartella esattoriale di Equitalia. Deve pagare trentamila euro per il mancato versamento dei contributi Inps. Ma non si rassegna. Con il suo commercialista va all’Agenzia delle entrate dove ingaggia una battaglia sulle cifre. Interessi e sanzioni, calcoli sbagliati e anche un concordato. Il totale da pagare scende a quindicimila euro. Cui però si aggiungono altre richieste di pagamento. Quella contro Equitalia è una battaglia persa.
La mazzata arriva ieri. Quando il figlio ora titolare della società  dell’officina nautica gli dà  la brutta notizia. Gli dice di aver ricevuto la comunicazione di Equitalia. Dovrà  pagare undicimila euro per i contributi Inps non versati, rischia di perdere l’officina. Stessa storia del padre, altro ruolo e altra iscrizione, ma è un duro colpo per il signor Pierino. L’uomo non sembra avere reazioni eclatanti. Ma ieri mattina esce alle sei. È sabato: «Vado a pescare», dice ai familiari. Qualche ora dopo la moglie si accorge che la canna da pesca è rimasta a casa. Come è possibile? Chiama il marito ma il cellulare squilla a vuoto, dunque il figlio telefona a un commerciante con negozio accanto all’officina. Il quale va a controllare e scopre che la saracinesca è abbassata ma non ci sono i lucchetti. È un segnale d’allarme. Il figlio, accompagnato da un amico, si precipita all’officina di via Fedro 7 e alza la serranda. Sul soppalco, in poltrona, è accasciato il padre. Accanto a lui la pistola. L’uomo si è sparato alla tempia destra. La corsa in ospedale non salva la vita al signor Pierino. «È in condizioni disperate», dicono i medici. Si è sparato per quelle cartelle Equitalia, convinto, come ha scritto, che «la dignità  vale più della vita».

Post Views: 185

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2012/05/cartella-equitalia-al-figlio-il-padre-si-spara/