Cancellieri: “Nel 2012 flusso ridotto da Libia e Tunisia, arrivati 1.056 migranti”

by Sergio Segio | 16 Maggio 2012 15:07

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ROMA – “Nel corso del 2012 il flusso migratorio dalla Libia e dalla Tunisia si è ridotto notevolmente. Sono 1.056 gli immigrati arrivati nel nostro Paese durante 23 operazioni di sbarco”. È quanto ha affermato il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, nel corso di un’audizione alla commissione parlamentare Diritti umani al Senato. Nel 2011, invece, gli arrivi in Italia dalla Libia hanno riguardato 28.431 cittadini stranieri “per i quali pende un elevatissimo numero di domande per il riconoscimento della protezione internazionale”. “A partire da gennaio dello scorso anno, in seguito agli eventi verificatisi nel nord Africa, l’Italia è stata interessata da una fortissima pressione migratoria – ha affermato il ministro -, la cui prima ondata ha riguardato soprattutto cittadini provenienti dalla Tunisia, ai quali sono stati rilasciati circa 11 mila permessi di soggiorno per motivi umanitari”.

L’incremento degli arrivi del 2011, ha spiegato il ministro, “ha determinato un rilevante impegno per gli organismi sia centrali che territoriali competenti all’esame delle istanze”. Per far fronte a tale impegno sono state avviate anche soluzioni sperimentali a Foggia con “un progetto finalizzato all’automazione delle procedure delle istanze che verrà  gradualmente esteso alle altre commissioni territoriali”. Il ministro ha assicurato anche la ripresa del dialogo tra i diversi ministeri e gli enti territoriali per l’elaborazione di un piano d’azione. “Le problematiche emerse si concentrano su due distinte questioni – ha spiegato Cancellieri -. La prima riguarda la necessità  di assicurare adeguate risorse per la fase di accoglienza diffusa, grazie anche al supporto di un possibile allargamento della rete Sprar. La seconda si incentra sulla consapevolezza che il superamento dell’emergenza e il necessario ritorno entro la fine del 2012 ad un ambito di ordinarietà  debba comportare l’adozione di interventi a breve e medio periodo impegnati sull’adozione di percorsi di integrazione, sulla definizione di piani di intervento per l’inserimento dei migranti nel mondo nel lavoro e dei minori stranieri non accompagnati in quello scolastico.  Nonché  programmi di rimpatrio assistito”. (ga)

 

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