by Editore | 19 Maggio 2012 11:19
La casa torinese dove per settant’anni ha abitato Norberto Bobbio non verrà mai venduta né affittata. Gli eredi del filosofo hanno deciso, a otto anni dalla sua scomparsa, di trasformare l’appartamento in una foresteria per studiosi, un ostello della cultura che funzionerà giorno e notte ospitando per periodi limitati, da un mese fino a un massimo di tre, ricercatori, borsisti e letterati che intendano approfondire il pensiero e le opere dell’intellettuale.
Il progetto della famiglia è quello di conservare la disposizione originale delle stanze, così come tutti i mobili e una parte consistente dei libri (un’altra è già stata trasferita negli anni al Centro Studi Piero Gobetti), che quindi rimarranno sugli scaffali della grande libreria in legno dello studio-salotto, dove Bobbio ha incontrato decine di personalità della cultura e della politica, da Primo Levi a Carlo Azeglio Ciampi.
Sarà questo il cuore del “Collegio della mitezza”, come dovrebbe chiamarsi la residenza per studiosi immaginata dal figlio, Marco Bobbio, insieme ai tre nipoti Simone, Federico ed Emanuele: «Ha sempre chiesto che dopo la sua morte – raccontano i familiari – non gli venisse dedicato nessun centro studi, nessuna fondazione, e tanto meno desiderava che la sua casa diventasse un museo. Per questo abbiamo pensato di farne un luogo vivo, di scambio e di formazione. Partiremo con i lavori di ristrutturazione e poi le porte si apriranno a chi ne farà richiesta, sul modello delle residenze per studiosi».
Di proposte per nuova una destinazione d’uso dell’alloggio o di parte di esso, in verità , in questi anni alla famiglia ne sono arrivate diverse, e tutte interessanti, ma per svariate ragioni nessuna si è finora realizzata, né quella di trasferire lo studio di Bobbio, così com’è, al Centro Gobetti di Torino, né quella di ricreare il suo studio in un’aula dedicata di una futura Biblioteca Civica che non ha ancora visto la luce. La soluzione più semplice restava quella di mettere l’immobile sul mercato. Non è accaduto, per fortuna. L’appartamento di duecento metri quadrati al quinto piano di uno stabile signorile di via Sacchi, invece, diverrà un residence della filosofia con la possibilità , per i nuovi inquilini, di vivere e studiare qui, utilizzando le stanze da letto, i servizi, la cucina che diventerà uno spazio comune, e la biblioteca al centro della casa che accoglie numerosi testi non solo di Bobbio, fra cui un’ampia sezione su Croce, Gentile e sulla storia della Laterza. A finanziare e gestire il progetto a distanza, caso unico che, per una volta, fa gridare al miracolo della globalizzazione, sarà l’Instituto Norberto Bobbio di Sà£o Paulo in Brasile, un centro di studi che conta su molte risorse, con la consulenza del Centro Gobetti per la zona di consultazione dei materiali.
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