Avio, Metroweb e Kedrion Il Fondo della Cdp investe 1 miliardo
MILANO – I primi due investimenti sono già cosa fatta, nella società di gestione delle reti tlc Metroweb e in Kedrion, gruppo leader nei farmaci plasmoderivati. Il terzo, anche se non ancora deliberato, è più che probabile e riguarda Avio, società che produce motori per l’industria aerospaziale.
A quattro mesi dalla sua costituzione, arrivano le prime operazioni del Fondo Strategico Italiano, lo strumento che si muove come un private equity, ma con governance e patrimonio pubblico. Per tacitare le critiche di chi cominciava a domandarsi come mai in un periodo in cui le aziende hanno bisogno come il pane di sostegno economico per crescere e investire, il Fondo non avesse ancora utilizzato un euro dei quattro miliardi messi a disposizione dalla Cassa Depositi Prestiti, ieri è arrivata l’ufficializzazione dell’impegno per il primo.
Lo hanno fatto i vertici della struttura, l’amministratore delegato di Cdp Giovanni Gorno Tempini e Maurizio Tamagnini, i manager-banchieri che ricoprono rispettivamente il ruolo di presidente e ad di Fsi. I quali pur con la prudenza tipica del ruolo, non si sono limitati a spiegare il come e il quanto delle tre operazioni, ma hanno riaperto un contenzioso con Telecom Italia, accusando l’ex monopolista di non voler partecipare a un progetto comune per dotare il paese di una rete di telecomunicazione di nuova generazione.
Gorno Tempini e Tamagnini hanno spiegato come si sono mossi sulla scia del compito loro assegnato: trovare società di primo piano, leader in nicchie di mercato, che hanno bisogno di un sostegno per crescere e internazionalizzarsi. Una questione che ormai ha quasi un decennio: con la globalizzazione le Pmi italiane sono diventate poco medie e sempre più piccole. Tamagnini lo ha spiegato con numeri e grafici: soltanto nella classe tra 200 milioni e un miliardo di fatturato, l’Italia ha 1.200 aziende in meno della Francia e 2.600 rispetto alla Germania.
Numeri non da poco, ma da qualche parte bisogna cominciare. Per esempio, stanziando 300 milioni per rilevare una quota di Avio, il gruppo ex Fiat che costruisce componenti per motori di jet e satelliti, controllato all’83% dal fondo Cinven: sarà il fondo a dire se accetta l’offerta per una quota di minoranza di Avio o se andrà avanti nel progetto già avviato di quotazione in Borsa. Il Fondo ha poi scelto Kedrion, tra i primi cinque al mondo in plasmoderivati, di cui è salita al 18,7% con un aumento riservato da 150 milioni, affiancando la famiglia Marcucci (48,8%) e al fondo Investitori Associati (al 32,5%). Sempre con aumento riservato da 200 milioni (con altri 300 a disposizione), entra in Metroweb, la società che per prima ha cablato le grandi città in Italia quando era controllata da Fastweb e Aem; affianca Reti Tlc, formato da F2i, il fondo guidato da Vito Gamberale (87,5%) e Imi (12,5%). Post operazione, Fsi avrà il 46,2% di Reti Tlc, ma c’è da capire cosa deciderà Imi, visto che la controllante Intesa è tra gli azionisti della “rivale” Telecom e per decidere l’ingresso del Fondo Strategico serve anche il suo avallo.
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