Una scelta di vita dalla parte degli ultimi
È uscito in queste settimane un polemico e straordinario libro di Gregorio Monasta, Se’ tu sei costì ritto, Benedetto? La Chiesa tra potere e spiritualità (Editori Riuniti University Press, pp. 191, euro 16). Già dal titolo, che utilizza un endecasillabo dell’Inferno di Dante, nel girone dei papi simoniaci, si intuisce la forza e la profondità culturale dell’autore. Una persona che ha abbandonato gli studi di fisica per diventare medico dei poveri. Medico che per più di quaranta anni ha vissuto e lavorato in Africa, America Latina, Asia studiando e raccontandoci l’altra globalizzazione, assai più crudele della nostra.
Questo – scrive Gustavo Zagrebelsky nella prefazione – è un libro di esperienze professionali, che portano in sé la denuncia delle ingiustizie e dei tradimenti, che caratterizzano l’atteggiamento apparentemente umanitario e caritatevole del mondo dei ricchi, anche di quelli cristiani. Gregorio Monasta è deluso, ma non disperato e quindi continua il suo lavoro, scrive questo libro, richiama la nostra attenzione di cittadini, sulla tragedia dei poveri del terzo mondo e sui mali della chiesa e della nostra «civiltà occidentale».
In Africa e altrove il maschilismo della chiesa cattolica diventa insopportabile. Se in generale le donne non possono accedere al sacerdozio, da quelle parti è peggio. Parla una donna: «Sono diversa da lui, da loro, diversa! … Il nodo primo del diverso tra esseri umani è il femminile maschile. Se risolvessi il contrasto soffrirei meno e aprirei le porte a risolvere il contrasto tra gruppi umani diversi, capirsi e farei capire gli zingari ai miei amici e alle persone che mi stanno intorno, poi farei capire gli africani agli europei, i palestinesi agli israeliani…». La chiesa è in equilibrio instabile tra l’essere portatrice della Buona Novella e la tentazione di sostituire alla cultura locale la cultura di cui si è portatori, in un processo che, a volte, è arrivato all’etnocidio. E così c’è un nesso tra la persecuzione cristiana degli ebrei e il nazismo «nella cristianissima Germania».
E sempre a proposito della nostra civiltà cristiana e occidentale, qualche riflessione dovremmo fare, aggiungo io, sulla tragedia dei bambini morti per fame e malattia nel terzo mondo e i miliardi che in occidente spendiamo (a tutto vantaggio dell’industria farmaceutica) per prolungare di un po’ di anni la nostra vecchiaia.
Related Articles
LO SPREAD DEL SAPERE AUGà‰: COSàŒ IL MONDO SARà€ DIVISO TRA I COLTI E GLI IGNORANTI
La ricetta dell’etnologo per superare le diseguaglianze sempre più gravi nell’accesso all’istruzione e alla conoscenza
Il mio Kafka segreto
Quelle pulsioni omosessuali nascoste nei romanzi. Alcuni biografi rintracciano nell’autore del “Processo” desideri repressi alla base di diverse sue inquietudini. Le riflessioni dello scrittore irlandese John Banville
IN TEMPI DI CRISI LA FILOSOFIA RISCOPRE LA FELICITà€