Tsunami sui Comuni di Gomorra sciolti per mafia, slittano le elezioni

by Editore | 7 Aprile 2012 15:59

Loading

NAPOLI – Tsunami sui Comuni di Gomorra. Tsunami sui Comuni guidati dal centrodestra. Da quando si è insediato il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, piovono in Campania scioglimenti per camorra e commissioni di accesso, per verificare le infiltrazioni camorristiche. A febbraio era arrivata in provincia di Caserta una grandinata di commissioni che in meno di due mesi hanno emesso i verdetti. Sciolti per camorra dal Consiglio dei ministri Casal di Principe e Casapesenna, capitali del territorio dominato dal clan dei Casalesi, e Castelvolturno. 
Tre amministrazioni finite nelle inchieste del pool antimafia della Procura di Napoli. Decisioni annunciate, attese da alcune settimane, che hanno come primo effetto il rinvio delle elezioni nei tre Comuni casertani dove si tornerà  alle urne solo tra due anni. Anche in Calabria due Comuni sciolti: Bagaladi e Mileto. Per Casal di Principe è un record. Tre scioglimenti per mafia dal 1991. 
Nel ’96 fu il ministro dell’Interno Giorgio Napolitano a firmare il decreto. Un Comune, già  commissariato da sei mesi, su cui pesa l’inchiesta aperta sulla realizzazione del centro commerciale “Il Principe” che coinvolge l’ex sindaco di centrodestra Cipriano Cristiano e l’ex sottosegretario pdl all’economia Nicola Cosentino. 
C’era già  il commissario anche a Castelvolturno dove tre ex sindaci sono indagati da novembre 2010 in un procedimento sulle ramificazioni dei clan di Gomorra. A Casapesenna era stato il prefetto a intervenire direttamente a febbraio inviando la commissione di accesso dopo l’arresto del sindaco, Fortunato Zagaria (poi scarcerato per carenza di indizi), per violenza privata aggravata dalla finalità  mafiosa ai danni del suo predecessore.
Una provincia in cui ampie fette di territorio sono eternamente commissariate. Ventitré i Comuni sciolti per le infiltrazioni camorristiche in vent’anni, dodici su diciannove solo nell’agro aversano, l’area che circonda Casal di Principe. Superlavoro per il ministro Cancellieri e per il prefetto di Caserta, ma anche per le prefetture di Salerno e Napoli. 
Quindici giorni fa il Consiglio dei ministri ha sciolto per infiltrazioni e commissariato per diciotto mesi le amministrazioni di centrodestra di Pagani e Gragnano dove il sindaco rimosso, Annarita Patriarca, è moglie di Enrico Martinelli, sindaco di San Cipriano d’Aversa (terzo vertice del triangolo Casalese) arrestato per collusioni con il clan Iovine e poi scarcerato dal Riesame. 
Il 6 e 7 maggio resteranno chiuse le urne nel triangolo di Gomorra. E a Casal di Principe, dove Pd e Pdl avevano rinunciato al simbolo trovando l’intesa su Renato Natale, è tutto rinviato al 2014. L’ex sindaco del 1993, da anni simbolo della lotta alla camorra con l’associazione Libera di don Luigi Ciotti, è il più deluso: «La decisione è una beffa per i tanti cittadini di Casale che in questi mesi si erano riconosciuti in un progetto politico che, finalmente, coinvolgeva esponenti della società  civile e non i soliti politici di professione».

Post Views: 213

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2012/04/tsunami-sui-comuni-di-gomorra-sciolti-per-mafia-slittano-le-elezioni/