Sony, perdita shock da 5 miliardi 2011 anno peggiore della sua storia
Surclassata da Apple e Samsung nel nuovo mondo dell’hi-tech e in forte difficoltà nel suo tradizionale core business delle tv, la Sony chiude con 5 miliardi di euro di perdite (il doppio di quanto prevedeva fino a pochi mesi fa) l’anno più nero della sua storia. A mandare a picco i conti del gruppo giapponese, oltre a un business che continua a perdere colpi, sono stati i 3 miliardi di svalutazioni fiscali. La ciliegina sulla torta di un bilancio da dimenticare: il rilancio negli Stati Uniti non sembra essere partito con il piede giusto, lo tsunami e gli alluvioni in Thailandia hanno interrotto alcune linee di produzione mentre superyen ha frenato la redditività (Sony genera il 70% delle sue entrate oltrefrontiera). Non solo: l’azienda ha iniziato a perdere colpi anche sul fronte delle vendite di schermi tv. Malgrado il boom degli schermi in 3D, infatti, il business delle televisioni ha registrato nel 2011 il primo calo degli ultimi sei anni. Ma mentre Samsung e Lg sono riuscite a crescere controtendenza, la Sony ha segnato il passo cedendo importanti quote di mercato alla concorrenza. Il lento declino del gigante giapponese è fotografato impietosamente dal suo valore in Borsa: l’azienda che qualche decina d’anni fa ha cambiato il mondo con prodotti come il Walkman capitalizzava nel 2000 175 miliardi di dollari, mentre oggi è scivolata a 20 miliardi. Anni luce dall’ex rivale Apple che oggi a Wall Street vale più di 600 miliardi.
Il destino dell’azienda da qualche mese è in mano a Kazuo Hurai, l’uomo che ha regalato una seconda vita alla Playstation. Il suo compito – visti i risultati dell’esercizio al 31 marzo – non è dei più facili. E rischia di dover partire con una ricapitalizzazione per dotare la compagnia del capitale necessario ad affrontare la crisi. Il tam-tam dei mercati prevede anche il taglio di 10mila posti di lavoro (specie nella divisione tv) ma Hurai si è limitato a confermare che annuncerà i suoi piani domani.
A parziale consolazione della Sony, ieri ha annunciato risultati da dimenticare pure la Sharp, un’altra delle stelle cadenti dell’hi-tech: la società ha perso quasi 4 miliardi ed è in attesa della decisione della taiwanese Foxconn che (segno dei tempi) sarebbe pronta a lanciare un salvagente al colosso nipponico rilevando fino al 50% delle sue attività negli schermi piatti.
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