by Sergio Segio | 27 Aprile 2012 8:22
ROMA – Un «vaffa» anche a Di Pietro. Beppe Grillo lo mette sul blog, perché si è sentito insultato dall’amico: «Le parole di Tonino mi lasciano sbigottito. Spero sia stato un lapsus. Da lui, proprio da lui non me l’aspettavo». E online si scatena un putiferio di grillini, che apprezzano la reazione di Beppe e al leader di Idv mandano a dire cose del tipo: «… finché eri tu che appoggiavi me, eri una bravissima persona, ma ora che mi fai concorrenza…». E anche di più pesanti. Lo scontro si scatena dopo un’intervista di Di Pietro: Grillo, dice, «è uno che mira a sfasciaree basta, mentre io critico ma voglio costruire un’alternativa, lanciare un modello riformista e legalitario». Dopo, è un crescendo: le frasi dure sul blog di Grillo (accanto al cappio all’euro, moneta da cui «dobbiamo uscire, non possiamo permettercelo»); la replica di Di Pietro («L’amico Grillo è fuori luogo, non gli hanno riportato bene le mie frasi però noi di Idv andiamo oltre la protesta e facciamo proposte concrete»).
Eppure i due erano tanto amici. Il “no Cav day” di piazza Navona nel 2008 li aveva visti insieme, anche se Grillo aveva fatto il suo show in collegamento telefonico,e Di Pietro poi aveva preso le distanze dagli insulti a Napolitano.
Grillo ora è contro tutti. E tutti sono contro Grillo. Il suo “Movimento 5 Stelle” cresce continuamente nei sondaggi. Lui alza ancora il tiro contro Napolitano: «È un presidente anticostituzionale». (Di Pietro fa sapere che anche Idv aumenta i consensi, avendo sfiorato il 9,5%). Il 25 aprile il comico aveva detto tra l’altro che i partigiani, di fronte a tanto deserto, avrebbero forse imbracciato di nuovo le armi. Bersani s’indigna.
«Grillo non si permetta di insultare Napolitano – avverte il segretario democratico – e non si azzardi a dire cosa farebbero i partigiani, che saprebbero cosa dire dell’Uomo Qualunque». Il capo dello Stato l’altroieri aveva fatto un riferimento al «demagogo di turno», citando proprio “l’Uomo Qualunque” di Guglielmo Giannini.
Di Pietro infine esorta Grillo: «Voglio metterci l’uno contro l’altro, non cadere nel trabocchetto». Si sente, il comico, sicuro delle sue mosse. Nel comizio serale nella “rossa” Budrio, nel bolognese, contrattacca al suo solito modo: «Ci stanno accusando di essere populisti e demagoghi, ma non riesconoa venirne fuori.I partiti si stanno suicidando da soli». Aggiunge che il “Movimento 5 stelle” «non vuole sostituirsi ai partiti: quando fanno i sondaggi e chiedono alla gente chi voterebbero tra centrodestra e centrosinistra, il 99% delle persone li manda affanculo… noi siamo il primo movimento di cittadini d’Europa». Il vento dell’antipolitica soffia e spinge le vele grilline. È una forza d’urto contro cui i partiti si attrezzano: anche la corsia celere sul dimezzamento dei finanziamenti ai partiti, voluta da Bersani e su cui c’è un intesa con il Pdl, è un antidoto.
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