Sequestrati 2,5 milioni per L’Avanti

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La Guardia di Finanza si è presentata ieri mattina a palazzo Chigi: su mandato della procura di Napoli, i militari del nucleo polizia tributaria hanno sequestrato 2,5 milioni di euro presso il Dipartimento per l’editoria. Si tratta dei fondi già  concessi ma non ancora erogati per il quotidiano L’Avanti relativi all’anno 2010. Il provvedimento di sequestro preventivo è stato firmato dai pm di Napoli che indagano su Valter Lavitola e sul senatore Sergio De Gregorio in merito ai finanziamenti ottenuti dalla cooperativa «International Press», editrice de L’Avanti.
Dal 1997 al 2009 il quotidiano socialista ha percepito finanziamenti dal fondo per l’editoria pari a oltre 23 milioni: soldi ottenuti, secondo i magistrati, attraverso documenti attestanti spese in realtà  mai sostenute. Dalle indagini della Guardia di Finanza – che hanno portato all’arresto di Lavitola e alla richiesta d’arresto inviata al Senato per De Gregorio, entrambi accusati di associazione a delinquere – è emerso che per oltre dieci anni la International Press ha avuto accesso ai contributi pubblici per l’editoria attraverso il «sistematico ricorso» a fatture per operazioni inesistenti e documenti falsi, per prestazioni mai eseguite, per «gonfiare» la tiratura del giornale e per sovradimensionarne la diffusione. Soldi che in gran parte sarebbero poi stati trasferiti su una serie di conti esteri, come ha rivelato ai pm un giornalista dell’Avanti che sarebbe stato costretto da Lavitola a compiere alcune di queste operazioni.
Ieri sera, dopo circa cinque ore, si è concluso nel carcere di Poggioreale il primo interrogatorio di garanzia di Lavitola davanti al gip di Napoli Dario Gallo. Il direttore dell’Avanti, assistito dall’avvocato Gaetano Balice, ha risposto alle contestazioni mosse dagli inquirenti di Napoli riguardanti i finanziamenti al giornale e la vicenda della presunta corruzione internazionale per appalti a Panama.


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