Sconto benzina negli studi di settore

by Editore | 5 Aprile 2012 4:06

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ROMA — Arrivano i correttivi per tener conto della crisi economica ad alcuni degli studi di settore con i quali i lavoratori autonomi e le piccole imprese si apprestano a pagare le tasse sui redditi del 2011. Gli «sconti» riguarderanno le attività  che hanno sofferto maggiormente il rincaro della benzina, e dunque le società  di trasporto merci e passeggeri su strada, i tassisti, i noleggi auto con conducente, ma anche gli odontoiatri, avvocati, notai, commercialisti e i negozianti che hanno registrato una riduzione del volume d’affari. Per loro si apre la prospettiva di pagare un po’ meno tasse, proprio mentre in Parlamento il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli, sembra aver messo la pietra tombale sulla riduzione delle aliquote Irpef.
Sconti anticrisi
Il primo dei correttivi messi a punto dall’Agenzia delle Entrate riguarda potenzialmente tutti i contribuenti che svolgono un’attività  commerciale, perché si potrà  tener conto, nella dichiarazione dei redditi, delle merci in magazzino che non sono state vendute. Un correttivo specifico riguarda l’aumento del prezzo dei carburanti: si applicherà  al settore del trasporto merci nella misura in cui i titolari delle imprese avranno visto aumentare il proprio credito d’imposta relativo al caro-petrolio, ma sarà  accessibile, in forma diversa, anche a tassisti, noleggiatori, società  di trasporto persone. Un altro correttivo riguarderà  gli odontoiatri coinvolti nel progetto «Odontoiatria sociale», la campagna lanciata nel 2008 da Silvio Berlusconi per rifare le dentiere ai pensionati. E altri saranno applicati ad avvocati, notai e commercialisti che dopo l’acconto non ricevono il saldo della fattura dai loro clienti.
Delega leggera
La revisione dell’Irpef, nel frattempo, si allontana. Il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli, ha spiegato ieri in Parlamento che la delega per la riforma fiscale (potrebbe essere discussa domani dal Consiglio dei ministri), «potrebbe contenere la riforma del catasto, norme contro l’abuso del diritto, la tassazione ambientale e il riordino delle detrazioni e delle agevolazioni fiscali, anche se queste dovranno essere valutate nell’ambito di riforme più ampie, che ne contemperino gli effetti». Non si parla più di revisione degli scaglioni e delle aliquote dell’Irpef, né dell’alleggerimento della tassazione sul lavoro, né del fondo per la redistribuzione dei frutti della lotta all’evasione, né di altre manovre di riequilibrio tra imposte dirette e indirette. Il cuore della riforma sarà  la revisione del catasto, anche se ci vorranno anni, ha ammesso Grilli, per passare dalla logica dei vani a quella del metro quadro. 
Intanto ieri il Senato ha approvato il decreto legge per le semplificazioni tributarie, con le norme correttive sull’Imu, che adesso passa alla Camera. Il governo Monti ha incassato la sua quattordicesima fiducia con 241 sì e 29 no. Respinta la richiesta avanzata dalla Ragioneria generale dello Stato di modificare le norme per i Comuni che hanno violato il patto di stabilità . Il rientro dal deficit potrà  essere spalmato in tre anni e non più in un solo anno come previsto finora. Diventa legge, invece, il decreto sulle semplificazioni che ieri ha tagliato il suo ultimo traguardo alla Camera. Il governo è stato battuto su un ordine del giorno della Lega che chiede di aumentare la soglia di reddito per la carta acquisti rilasciata a chi ha un disabile in famiglia. Mentre ha accettato un ordine del giorno del Pd che propone di attivare il meccanismo dell’accisa mobile per frenare gli aumenti del prezzo della benzina.

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