Sarkozy: «Se vince Hollande Parigi diventa come Atene»
Poi ha ripreso l’esempio spagnolo, cercando di rettificare il tiro delle precedenti accuse contro Madrid: «Andatelo a dire al primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, vi risponderà , visto che è una persona seria: come faccio a finanziare il debito spagnolo?». Sarkozy ha ricordato che la Francia ha 42 miliardi di euro da rimborsare come servizio del debito ogni anno e «i tassi di interesse sono storicamente bassi, inferiori al 3%, perché c’è fiducia. Se domani non ci sarà una crisi di fiducia, chi pagherà ? Sarà il popolo francese». Per Sarkozy, «un uomo politico degno di questo nome non ha diritto di negare la realtà ». La vigilia, il primo ministro Franà§ois Fillon aveva messo in guardia gli elettori, affermando che se Hollande sarà eletto «il minuto dopo» verrà scatenata la speculazione contro Parigi e che in «poche settimane» la Francia si troverà nella stessa situazione della Spagna. Il governo ha appena presentato un programma di stabilità , che riprende il programma di Sarkozy per arrivare a un esercizio in equilibrio entro il 2016.
La sinistra denuncia «il ricatto». Per Pierre Moscovici, le accuse di Sarkozy e di Fillon sono «indegne». I due dirigenti si stanno comportando «come degli irresponsabili quando lasciano credere che l’arrivo di Hollande spaventa i mercati». Per Moscovici, «chi è al potere non agita lo spettro della speculazione». Del resto, ha aggiunto il direttore di campagna di Hollande, i deficit e la perdita del rating AAA sono la conseguenza della politica di Sarkozy. «Quando si ha questo bilancio – ha aggiunto – è questione di decenza, di pudore, non fare un processo alle intenzioni». Nei fatti, la situazione francese è difficile: ha un debito (85,4%) più alto della Spagna (68,5%) e la spesa pubblica (56,6% del pil) è più alta che in Italia (49,7%); il deficit commerciale è di 70 miliardi, dato che contrasta con l’avanzo di 150 miliardi della Germania.
Franà§ois Hollande, che già aveva promesso di chiedere a Bruxelles e ai partner europei la revisione del Fiscal Pack, ha affermato che, in caso di agitazione, non lascerà «nessuno spazio» ai mercati finanziari. L’intenzione di Hollande è di mettere un freno, attraverso la regolazione, ai mercati finanziari e, al tempo stesso, di correggere debito e deficit attraverso il rilancio dell’economia, non con i tagli. Anche Hollande promette il ritorno all’equilibrio a fine mandato. A sinistra del Ps, Jean-Luc Mélenchon del il Front de Gauche denuncia «il debito illegale». La destra punta il dito contro i possibili alleati di Hollande, che terrebbero prigioniero il candidato socialista. Ma la questione della crescita è stata evocata più volte persino dalla agenzie di rating, che hanno sottolineato che la zona euro deve recuperare vigore per poter rimborsare e che la sola austerità non permetterà di uscire dalla crisi. A dieci giorni dal primo turno, Sarkozy fa ricorso a ogni metodo per destabilizzare lo sfidante socialista, che i sondaggi continuano a dare vincente.
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