“India, la situazione è molto difficile” sui marò Napolitano lancia l’allarme

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AMMAN – «È una situazione difficile». Giorgio Napolitano da Amman, dove è in visita di Stato, parla degli ultimi sviluppi dei due marò italiani ancora agli arresti in India. E c’è, nelle parole del Capo dello Stato, oltre il giudizio molto preoccupato sulla situazione, anche un accenno di polemica: «Ce la mettiamo tutta: se qualcun altro, oltre a mettere qualche striscione, ha delle idee aspettiamo di conoscerle». Il presidente della Repubblica si riferisce alla «offensiva» lanciata dall’ex ministro La Russa, che aveva invitato nei giorni scorsi cittadini ed istituzioni ad esporre le gigantografie dei due marinai italiani prigionieri nel Kerala. Un appello immediatamente raccolto dal sindaco di Roma, Alemanno, che ha appunto esposto in Campidoglio le immagini dei due, invitando alla solidarietà , con un effetto a catena che si è propagato in varie città  italiane, dalla Lombardia alla Sicilia.
Iniziativa che non è piaciuta al Capo dello Stato. La Russa, adesso, annuncia di voler chiedere un incontro a Napolitano, «proprio per spiegargli che io qualche idea su come uscire dalla vicenda dei due marò la ho». Polemizza anche il capogruppo del Pdl Gasparri, «spiacevoli le critiche del Capo dello Stato: in altri casi analoghi non aveva polemizzato in questo modo».
Con il ministro degli Esteri Terzi al fianco, che lo ha accompagnato nella missione in Giordania, e sempre in contatto con il sottosegretario De Mistura in missione in India, il Presidente della Repubblica è apparso preoccupato sugli esiti della vicenda. L’Alta Corte del Kerala ha deciso di far slittare ancora, di altri quindici giorni, la decisione sulla competenza territoriale per quanto riguarda il processo ai due marò italiani. «Bisogna prendere atto di queste determinazioni dell’autorità  giudiziaria indiana – ha detto Napolitano – che in qualche modo erano tra le previsioni più infauste».
Napolitano spiega che le autorità  italiane stanno attendendo le decisioni di carattere processuale che riguardano sia la formale definizione del problema giurisdizione che la successiva destinazione dei marò. «Purtroppo – ha detto ancora Napolitano – c’è stato un passo indietro anche per quello che riguarda la libertà  della nave di rientrare in patria con gli altri marò». «E’ una situazione molto difficile – ha concluso Napolitano – In India è stato il ministro della Difesa e in questi giorni c’è il sottosegretario De Mistura».
Per Latorre e Girone la corte indiana ha disposto intanto altri quattordici giorni di custodia giudiziaria. I nostri inviati in India insistono sulla competenza della giustizia italiana a giudicare i marò per la morte dei pescatori. Subito, è arrivata la risposta del ministro degli Esteri indiano, S.M. Krishna: «Sarà  la Corte indiana a decidere come risolvere questa impasse».


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