“E vissero felici e contenti” il Comune dà  lezioni per salvare i matrimoni

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Arrivano i corsi salva-matrimoni. In Comune. E così sesso, suocere e soldi, tre argomenti una volta innominabili anche nelle segrete stanze familiari, ora sono oggetto di lezione pubblica nelle sale del municipio. Sempre più spesso se ne parla: da Padova a Roma, da Venezia a Tolmezzo e Rovereto passando per Lecce dove si tengono corsi laici e gratuiti pre, ma soprattutto post-matrimoniali. I corsi laici salva-matrimoni, annunciati anche a Milano e Napoli, sono organizzati dalle pubbliche amministrazioni non solo per chi si sposa civilmente, ma soprattutto per dare una mano all’esercito di coppie in crisi che ha ormai raggiunto cifre da record. Uomini e donne incapaci di parlarsi, analfabeti di ritorno nel linguaggio delle emozioni o del corpo, estranei tra loro nelle case dove vivono troppo spesso in silenzio, ignorandosi per non litigare, distanti chilometri nello stesso letto. Specchio di un paese dove si sposano 86mila coppie, divorziano oltre 54mila e un matrimonio dura in media 15 anni.
I motivi? Lo raccontano gli esperti che hanno lavorato in questi corsi sentendo le storie dei loro concittadini. Poca preparazione alla vita di coppia, idealizzazione del compagno, routine, e ignoranza economica e sessuale. Senza dimenticare le famiglie di origine la cui invadenza e presenza sono tra le prime cause di rottura. 
Così proprio l’analisi della famiglia, la sua influenza e anche come arginarla, sono tra i temi delle otto lezioni che partono a Padova il 19 aprile. Tra le “materie” la gestione del conflitto, l’aggressività  e un’analisi della comunicazione verbale e del corpo. Non dimenticando gli appuntamenti col sessuoloho, visto il crescente numero di matrimoni bianchi, di mariti e mogli che vivono come fratello e sorella, «per ribadire a chi l’ha dimenticato nella quotidianità , i tempi e ritmi del comunicare con il sesso». Anche Venezia ha alle spalle un paio di esperienze (costate 12mila euro) «per superare i dissidi e divorziare meno visto che l’aumento delle separazioni ha pesanti ricadute sociali», ma quest’anno nonostante tre unioni su dieci saltino, ha dovuto rinunciare per mancanza di fondi.
Carpi, come Rovereto e Bologna, è tra i comuni pionieri dei corsi salva-matrimoni legali e psicologici chiamati speranzosamente “d’amore e d’accordo”. L’amministrazione ha messo in piedi anche un servizio di consulenza con incontri per singoli partner che «stanno vivendo un periodo di crisi, incomprensione». Perché prima di arrivare alla separazione, dicono le statistiche, passano anni tra litigi e discussioni che questi corsi, rigorosamente laici, sperano di sanare. I dati Istat raccontano infatti che dal ‘95 le separazioni dopo dieci anni di matrimonio sono raddoppiate, quelle dopo 25 anni triplicate. 
E per evitare padri separati senza casa, mamme senza assegno, figli sballottati, ma soprattutto sperando di tenere assieme famiglie per amore e non per soldi o per bisogno, anche Roma si mette in pista. Per aiutare i suoi cittadini nei corsi ha previsto anche lezioni sulla prevenzione all’indebitamento visto che la «gestione dei soldi è uno dei problemi che portano le coppie alla rottura». A febbraio è stato pubblicato un bando per ben 85mila euro, destinato ai corsi che partiranno in autunno. Sede del primo esperimento: la città  di Ostia. Dieci anni fa ci aveva pensato anche Veltroni e 100 coppie li seguirono, ora ci riprova l’assessore alla famiglia di Roma Capitale, Gianluigi Di Palo, formazione Acli. «I corsi sono aperti a chi è sposato anche da dieci anni. Ma non vogliamo lavorare solo sull’emergenza, sulla crisi del settimo anno. Vogliamo fare prevenzione, aiutare la gente a parlare, a comunicare, a gestire rapporti e finanze, perché se si aiuta la famiglia, si aiuta la società ».


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