Patto «d’acciaio» per la Lorena Gli operai si fidano dello sfidante
Il 6 aprile scorso, durante la campagna elettorale, gli operai dell’acciaieria ArcelorMittal, dove due altiforni sono fermi e sotto la minaccia di chiusura definitiva, sono arrivati fino a Parigi, con una «marcia dell’acciaio» di dieci giorni (e 320 km), che si è conclusa sotto la Tour Eiffel, «costruita con l’acciaio della Lorena». Il 15 marzo, una delegazione di Florange aveva cercato di farsi ricevere da Sarkozy, che l’aveva accolta con i lacrimogeni sotto le finestre del suo quartier generale della campagna, nel XV arrondissement. A Florange, Hollande, che ha promesso di rinegoziare il Fiscal Pack e di lottare per una svolta in Europa a favore della crescita, ha avuto il 32,3%, cinque punti più di Ségolène Royal nel 2007. Ma al secondo posto è arrivata Marine Le Pen, con il 25,9%. Sarkozy è solo in terza posizione (19%).
Gli operai, in altri termini, hanno dato fiducia a Hollande e alla sua promessa, ma al tempo stesso il voto rivela che nelle zone disastrate della deindustrializzazione c’è già un’ampia fetta di persone che ha ceduto alla disperazione.
L’acciaieria di Florange, prima di passare sotto il controllo di Mittal, faceva parte del gruppo Arcelor, nato nel 2001 dalla fusione di Aceralia spagnola, Arbed (Belgio-Lussemburgo) e Usinor francese. La Commissione di Bruxelles aveva dato il via libera alla fusione imponendo però delle vendite di siti in nome della concorrenza. Nel 2003 c’è già la prima ristrutturazione. Usinor era stata nazionalizzata nell’81, da Mitterrand per essere poi riprivatizzata nel ’95 con la “coabitazione” con la destra.
Anche a Petit-Couronne, dove c’è il sito della raffineria Petroplus, un’altra azienda che minaccia di chiudere, Hollande è arrivato in testa, con il 36%, ma Marine Le Pen ha preso il 19,6%, nove punti in più del 2007. Qui al terzo posto è arrivato Mélenchon, con il 17,6% e Sarkozy era solo quarto (15,6%). A Yssingeaux, dove c’è la fabbrica Lejaby che Sarkozy ha fatto comprare dal suo amico Bernard Arnault, padrone del lusso Lvmh, il presidente uscente ha guadagnato 3 punti sul 2007 (27,1%), ma Marine Le Pen è salita di otto.
Questi risultati mostrano che c’è un crinale sottile su cui cammina la politica oggi. A Florange, gli operai degli altiforni hanno subito i venti gelati della mondializzazione senza reti e difese: la multinazionale indiana Mittal, leader mondiale della siderurgia, ha acquisito Arcelor nel 2009. Arcelor, a sua volta era nata nel 2001 dalla fusione di Acelaria spagnola, Arbed (Lussemburgo-Belgio) e Usinor francese. La Commissione di Bruxelles aveva dato il via libera alla fusione a condizione di vendere delle fabbriche, in nome della “concorrenza”. Dopo la vendita di alcuni siti, la prima ristrutturazione arriva nel 2003. Oggi, il gruppo Mittal ha 290mila dipendenti, in 60 paesi del mondo. Fa utili, ma a Florange, ha deciso di chiudere. Gli operai cercano di resistere, chiedono dei conti sul destino della siderurgia lorena, che da anni diserta la regione.
All’inizio del mandato, Sarkozy era venuto a Gandrange, non lontano, e aveva promesso di agire. Ma l’acciaieria ha chiuso. Oggi, a Florange (dove una parte dei dipendenti di Gandrange ha ritrovato un lavoro) gli operai lottano, si ritrovano sotto una grande tenda, battezzata «village gaulois» e aspettano la fine delle presidenziali per chiedere dei conti.
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