Occhi puntati sulla Francia

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Tre donne e sette uomini, la più anziana è la verde Eva Joly, 69 anni, la più giovane, Nathalie Arthaud di Lutte ouvrière, nata nel ’70. La battaglia sarà  Sarkozy contro Hollande in testa, seguita dalla sfida per il terzo posto tra Mélenchon e Marine Le Pen, che il centrista Bayrou spera di tallonare. Seguirà  il plotone dei piccoli, di cui fa parte la verde Eva Joly, che non è mai decollata e resta inchiodata a uno score intorno al 2%. Il sovranista Nicolas Dupont-Aignan, i due trotzkisti concorrenti Nathalie Arthaud di Lutte ouvrière e Phlippe Poutou del Nuovo partito anticapitalista, si troveranno a combattere contro il misterioso Jacques Cheminade, che compare solo alla presidenziali e che vuole portare i francesi su Marte. 
Sono stati fatti più di 400 sondaggi negli ultimi mesi e il risultato sembra scontato, anche se resta fino all’ultimo l’incognita dell’astensione, che si annuncia elevata sia per la disaffezione dalla politica che per le vacanze (in tutte le tre zone in cui è divisa la Francia le scuole sono chiuse, a Parigi e Bordeaux si è a metà  vacanze, Marsiglia è appena partita, Lille appena tornata): il socialista Franà§ois Hollande dovrebbe succedere a Nicolas Sarkozy il 6 maggio. Sarebbe la seconda volta, dopo il doppio mandato di Franà§ois Mitterrand tra l’81 e il ’95 (allora era di sette anni), che la sinistra porta un suo rappresentante all’Eliseo nella V Repubblica. 
Al primo turno, la sfida tra il presidente uscente e il candidato del Ps sarà  concentrata su chi arriva in testa. Sarkozy vuole ancora crederci: se riesce ad arrivare al primo posto, potrebbe «creare una dinamica» che lo porterà  alla riconferma. Hollande, malgrado il susseguirsi di sondaggi favorevoli, non dimentica di appellarsi al «voto utile» per essere in posizione di forza per il 6 maggio. Tra i candidati della seconda fila, tutti promettono che sarà  «una sorpresa»: Marine Le Pen spera di poter ripetere l’exploit del padre nel 2002 ed essere al ballottaggio, mentre Franà§ois Bayrou non si rassegna alla perdita di voti del MoDem. Nel 2007, era stato il «terzo uomo», con il 18,5% dei voti. Mélenchon ha ripetuto ancora ieri che non entrerà  in un governo socialista, ma resta l’incognita dei suoi principali alleati della coalizione del Front de gauche: cosa farà  il Pcf? Con il primo governo di Mitterrand, il Pcf aveva dei ministri.
Sarkozy si è ancora piegato ieri alla cerimonia delle «scuse» per essere stato poco «solenne» soprattutto all’inizio del mandato. «Non si ripeterà » ha promesso. Hollande ha affermato che adotterà  «il comportamento che converrà » in caso di vittoria. Hollande attende l’appoggio, tra i due turni, del Front de Gauche e dei Verdi, mentre Sarkozy non ha alleati di riserva: l’unica sua speranza è di convincere gli elettori di estrema destra, ma Marine Le Pen non appoggerà  ufficialmente il presidente.


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