by Editore | 3 Aprile 2012 6:54
Le teste di cuoio del Swat Team circondano la scuola che viene evacuata. Un sospetto è catturato già due ore dopo: alcuni testimoni lo descrivono come «un uomo asiatico, sulla quarantina, robusto, vestito in tuta mimetica”; altri danno per “certo che si tratti di uno studente». Lo hanno visto «uscire di corsa, in fuga dall’università » dopo la strage: secondo le prime ricostruzioni è stato preso in uno shopping mall vicino. Dall’università si è vista uscire «una donna insanguinata, si è tolta la giacca e aveva un buco in un braccio». Oikos è una università particolare: finanziata da capitali sudcoreani, è un istituto cristiano che offre studi di teologia ma anche di medicina, soprattutto per infermieri, nonché di agopuntura e terapie asiatiche tradizionali. «Non abbiamo idea della motivazione che lo ha spinto», è la prima dichiarazione della portavoce della polizia, Johnna Watson. L’intervento delle forze di polizia è stato rapido. Ma non è bastato a impedire un massacro, dentro il campus al numero 7850 di Edgewater Street, a poca distanza dall’aeroporto internazionale di Oakland, a qualche chilometro dal più celebre campus di Berkeley. Diversi studenti sopravvissuti raccontano di essersi gettati a terra all’istante, alle prime esplosioni. E’ l’effetto dei nervi tesi, del chi-vive permanente, dopo una lunga catena di sparatorie e di sangue che dai tempi di Columbine hanno preso di mira spesso le scuole e le università .
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