Nuovo look vecchio Fronte nazionale
Per Marine Le Pen la campagna è già un successo: ha dimostrato di essere in grado di succedere al padre, ha piazzato i suoi uomini, primo tra tutti il compagno Louis Aliot, esibisce la «preda» – l’avvocato mediatico Gilbert Collard, un tempo antilepenista – come prova del cambiamento del Fronte nazionale. Ha iniziato la campagna sulle questioni economiche, convinta che il popolo franco-francese, che soffre, l’avrebbe seguita nella richiesta di uscire dall’euro. Ma l’economia non è suo terreno e le idee non erano molto chiare. Il discorso diventava confuso al di là dello slogan del «popolo contro l’élite». Così, Marine Le Pen ha ripreso i temi del padre: immigrazione e sicurezza. Combatte il «sistema Umps» (Ump + Ps), si è scagliata contro gli abusi degli immigrati e dei loro discendenti. Ha parlato di frontiere, per le merci e per gli uomini. Ha giocato su due registri contraddittori, le vecchie posizioni dell’estrema destra e la modernità che incarna, in quanto giovane donna, divorziata, attiva (è avvocata), che ha allevato da sola i figli. A Sciences Po, in un incontro con i candidati organizzato dal magazine Elle, è riuscita a farsi applaudire alla fine del discorso, malgrado fosse stata accolta tra i fischi e senza aver rinunciato a definire «aborto di confort» l’interruzione volontaria della gravidanza utilizzata troppo spesso come anticoncezionale a spese della collettività . Marine, però, ha ricordato che non è contro l’aborto. Un mezzo passo avanti, per poi tornare ad arroccarsi sui temi sicuri: la tattica di Marine Le Pen si è trasformata nella strategia di sdoganamento dell’estrema destra. Sarkozy ha ripreso i suoi argomenti. Tra cinque anni, Marine Le Pen potrebbe essere ancora più ingombrante.
Related Articles
Catastrofe vicina, Europa al bivio
Eurocrack . Ultimi dati Ocse: l’austerity ha tragicamente fallito. Bce e Commissione lo ammettono. Ma ora la crisi rischia di essere irreversibile e allo stato non esiste leadership europea che sia capace di invertire la rotta
Niger. La giunta militare nomina un premier e non fa sconti agli Usa
Snobbata la visita della vice-segretaria di Stato Usa, che non incontra né il leader dei generali né il deposto presidente Bazoum. Respinta anche una delegazione dell’Unione africana
Pechino taglia i tassi, le Borse si riprendono
Doccia cinese. Nella mattinata di ieri anche un’iniezione di liquidità pari a 24 miliardi di dollari. Ma la piazza locale crolla ancora, -7. I miliardari asiatici hanno perso il 6% del patrimonio