Niente Imu alle Fondazioni bancarie tagli alle tasse con la lotta all’evasione

by Editore | 5 Aprile 2012 3:35

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ROMA – Via libera del Senato al decreto fiscale. Il governo ha ottenuto 241 sì alla quattordicesima fiducia, i no sono stati 29 e gli astenuti 2. Per il viceministro all’Economia, Vittorio Grilli, il decreto «contiene diverse misure che permetteranno ulteriori passi avanti verso l’equità  e il controllo mirato degli illeciti, insieme a norme per la razionalizzazione delle spese di gestione degli enti territoriali e provinciali» . Mentre il ministro del Welfare Elsa Fornero apre uno spiraglio sulla riduzione delle tasse: «Con il gettito dell’evasione potremo dare un segnale», ha detto ieri. 
Riflettori accessi innanzitutto sull’Imu. Alleggerito il settore dell’agricoltura, chiarite le modalità  per pagare l’acconto di giugno, specificato che le case dissestate dai terremoti non pagano, restano comunque aperte altre questioni, che saranno probabilmente affrontate nel passaggio parlamentare alla Camera. il problema delle case affittate a canone calmierato che hanno perduto l’agevolazione; le case invendute delle imprese costruttrici, per citare alcuni dei nodi che pure erano stati sollevati nel dibattito al Senato, senza trovare una soluzione. Infine c’è la questione degli anziani residenti nelle case di riposo e nelle Rsa (strutture per manati terminali), che devono pagare la tassa sulla loro abitazione che viene considerata «seconda casa». «C’è il rischio che una simile esenzione – ha spiegato il sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani – possa ingenerare condotte elusive». Resta invece l’esenzione per le fondazioni bancarie che erano state oggetto di un emendamento dell’Idv.
Dopo l’Imu, restano aperte anche altre questioni di carattere generale. Se il Terzo Polo ha portato avanti nelle Commissioni un vero e proprio braccio di ferro, sono stati diversi gli interventi in aula che ieri hanno chiesto al governo di ragionare sulla necessità  di diminuire la pressione fiscale. Il decreto è un provvedimento di «manutenzione legislativa», ha spiegato invece il sottosegretario Ceriani.
Una boccata di ossigeno arriva per le aziende. Le imprese potranno cedere alle banche i crediti certificati che vantano nei confronti di enti e pubblica amministrazione per somministrazioni, appalti e forniture. Le aziende dovranno però continuare a garantire la solvibilità  dell’ente debitore. Viene sbloccato un miliardo di euro che gli enti locali potranno usare per pagare i debiti con i fornitori.
Infine, i dipendenti e pensionati avranno un mese di tempo in più per aprirsi un conto se percepiscono pagamenti superiori ai mille euro. Slitta dal primo maggio al primo giugno prossimo l’obbligo del pagamento tramite strumenti di pagamento elettronico bancario postale, degli stipendi da parte delle pubbliche amministrazioni e delle pensioni superiori a mille euro. I delegati di persone non autosufficienti e di persone sottoposte a provvedimenti restrittivi della libertà  personale potranno aprire un conto a nome di questi.

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