«Se le banche tolgono i fidi le aziende muoiono»
Caro Direttore, quello che vediamo accadere nel mondo delle persone che lavorano — dai nostri collaboratori ai nostri clienti — è il blocco dei fidi da parte delle banche, per la maggior parte responsabili di questa situazione, che sta distruggendo il Paese. I soldi che Mario Draghi, con la Banca centrale europea, sta elargendo anche per aiutare le piccole e medie imprese vengono utilizzati per salvare e arricchire ancora una volta le stesse banche: così si getta la maggior parte delle aziende nella disperazione, creando una catena senza fine che nel giro di pochi mesi ci distruggerà .
Ho appena ricevuto telefonate di alcuni ottimi clienti, abituati a pagare con la massima puntualità , che sono disperati perché le banche hanno tolto loro il fido e saranno costretti a chiudere l’attività nel giro di pochi giorni. Di conseguenza non pagheranno i creditori e licenzieranno i collaboratori. Questo per non pensare allo stato di ansia trasmesso dall’incertezza dell’ammontare dell’Imu rimandata a Natale (e delle ulteriori tasse ventilate di cui non si sa ancora l’entità ), che improvvisamente ha bloccato le spese della maggior parte delle persone.
Questo governo non può pensare di risolvere il problema soltanto facendo retate contro coloro che evadono le tasse e che hanno già portato i loro denari all’estero. È giusto, ma vanno anche toccati i privilegi dei politici e dei banchieri, che rimangono classi favorite, e non va colpita la gente che già paga. Chi produce e chi risparmia.
È arrivato il momento di prendere i dovuti provvedimenti contro chi non si rende conto di cosa stia provocando. Certe decisioni non favoriscono assolutamente i lavoratori, né la piccola e media impresa sulla quale si fonda la forza del nostro Paese.
Scrivo per comunicare ai suoi lettori quanto sto monitorando non solo nel nostro Friuli, ma in tutto il Nord e Centro Italia: qui veramente andiamo in «malora».
Che cosa si può fare per aiutare tutte queste persone in difficoltà ? Che cosa si può fare per far pagare i colpevoli, i ladri, gli approfittatori, le classi privilegiate che ben si guardano dal rinunciare a una piccola parte dei loro lauti e non meritati guadagni? Che cosa possiamo fare per far capire al professor Mario Monti, che da sempre ammiro, che bisogna detassare almeno in parte le paghe dei dipendenti privati, per far sì che l’economia ricominci a girare?
Non ci sono soldi? E allora perché non si bloccano i contributi ai partiti, che ricevono, moltiplicato, quanto hanno speso per le campagne elettorali? Siamo stufi, non ce la facciamo più e chiediamo a questo governo tecnico, al quale tutti abbiamo creduto sperando nella giustizia sociale, che la smetta di sostenere i privilegi e inizi a pensare a far ripartire l’economia vera, quella della gente che lavora sul serio.
A un incontro all’Aspen Institute ho detto chiaramente al dottor Passera, ora ministro, che non è vero che le banche sono a disposizione delle piccole imprese per aiutarle a superare momenti difficili: non solo le banche non finanziano, ma se lo fanno chiedono interessi da strozzinaggio. Ho terminato il mio intervento dicendo: la fortuna della Nonino è di essere sempre stata oculata nelle sue iniziative e di non aver bisogno del supporto delle banche. Purtroppo sono troppe le aziende che si sono fidate delle loro promesse e ora si trovano distrutte.
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