Londra, Sky News ammette “Abbiamo spiato le e-mail”
LONDRA – Non più solo Tabloidgate. Lo scandalo per le intercettazioni illegali che ha già colpito tre giornali – il defunto News of the world, il Times e il Daily Telegraph – ora investe anche l’emittente britannica Sky News, anch’essa parte di News Corp, l’impero mediatico dell’australiano Rupert Murdoch. La rete all news, incalzata da un’inchiesta del Guardian, ieri ha ammesso di aver violato le e-mail di cittadini privati in almeno due occasioni.
Nel primo caso Gerard Tubb, il corrispondente dal Nord Inghilterra della rete, violò la corrispondenza privata di John Darwin, soprannominato “il canoista” per aver inscenato nel 2002 la sua morte dopo un giro in canoa nel Mare del Nord. Le indagini illegali di Tubb vennero portate davanti alla giustizia come prove e contribuirono a smontare la difesa di Anne Darwin quando nel 2008 fu chiamata a processo per frode dopo che il marito si era già professato colpevole di sette capi d’imputazione. E fu sempre Tubb a violare le conversazioni – poi mai diffuse – tra un uomo sospettato di pedofilia e la moglie. Entrambe le volte ad autorizzarlo fu Simon Cole, l’allora direttore editoriale di Sky News.
«Difendiamo queste azioni perché editorialmente giustificate e nel pubblico interesse», ha replicato John Ryley, dirigente di Sky News, mentre poche ore dopo Cole annunciava su Twitter il suo congedo dall’emittente precisando: «Ho in mente da qualche tempo di ritirarmi da Sky News dopo 17 anni. Non ha nulla a che fare con la storia di Darwin». Ma i mercati non gli hanno creduto. Dopo l’ammissione, il titolo di BSkyB, meglio nota come Sky, la pay-tv che nel suo pacchetto satellitare comprende anche la rete Sky News, è subito sceso di 2,3 punti percentuali.
Solo due giorni fa James Murdoch, il figlio trentottenne di Rupert, si era dimesso da presidente di BSkyB, di cui News Corp è il primo azionista, per evitare che il Tabloidgate coinvolgesse anche la rete proprio mentre l’agenzia britannica di vigilanza delle comunicazioni Ofcom è chiamata a decidere se la pay-tv sia «idonea e degna» per mantenere una licenza. E c’è già chi insinua che non si tratti solo di una coincidenza. «È questa la vera ragione per cui James se ne è andato?», ha chiesto il deputato laburista Chris Bryant.
In un’accorata difesa pubblicata sul suo blog, Ryley ha però insistito che la sua emittente «è impegnata a rispettare gli standard giornalistici più elevati», consapevole delle «tensioni che possono nascere tra la legge e il giornalismo investigativo responsabile». Diverso sarebbe, è il paragone sottinteso, l’avere spiato 800 persone tra cui vip, membri della famiglia reale o vittime di crimini come fece News of the world. Ma secondo il Computer Misuse Act in vigore in Gran Bretagna violare un computer è un reato per il quale non è prevista alcuna attenuante. Neppure l’interesse pubblico.
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