La rivoluzione ecologica di Rifiuti zero

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Una trasformazione che, se messa in atto, riverserebbe nelle discariche solo l’11% dell’immondizia. E’ la rivoluzione ecologica delle rete «Rifiuti zero» che ieri ha riunito a Roma rappresentanti di varie regioni, prima fra tutte Lazio, Campania e Puglia, per contestare i piano regionali che puntano ancora oggi sulle megadiscariche e gli inceneritori. Un appuntamento che nasce un anno fa dai comitati che si oppongono alla costruzione a Fiumicino della discarica che dovrebbe sostituire quella di Malagrotta, come proposto dal governatore del Lazio Renata Polverini in un’ordinanza che il Tar del Lazio ha bocciato per ben due volte: la prima ritenendo che non spettasse alla Regione individuare i siti per la nuova discarica che dovrà  servire Roma; la seconda perché ha stabilito che le analisi preliminari eseguite a tal fine non hanno alcun valore giuridico. Un doppio smacco al quale solo pochi giorni fa se ne è aggiunto un terzo con la decisione presa dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini di rivedere tutta la documentazione che ha portato la Regione Lazio e il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro all’individuazione dei siti, e rilanciato la raccolta differenziata per la capitale, con l’obiettivo di arrivare al 50%. Per questo Clini ha lanciato un «Piano per Roma» che dovrebbe scongiurare che nella capitale scatti un’emergenza rifiuti come accaduto a Napoli. Tre gli appuntamenti in calendario. Le date fissate sono quelle del 4, 5 e 12 aprile, dopo le quali dovrà  essere presa una decisione sia sul sito provvisorio, che su quello definitivo. In particolare, secondo quanto reso noto dal ministero, la riunione del 4 servirà  per mettere a punto il piano per «ridurre i quantitativi di rifiuti prodotti e aumentare la quota della differenziata». Il 5 aprile, invece, si discuterà  su come rendere «pienamente efficienti gli impianti di trattamento dei rifiuti» e infine, il 12, per la scelta sia della discarica provvisoria, che sia del sito per il conferimento a regime che avverrà  entro il 2014 e destinato a raccogliere non oltre il 20% dei rifiuti trattati.


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