La Merkel boicotterà gli Europei lo strappo tedesco per Yulia
BERLINO – Angela Merkel alza la voce, questa volta non per il rigore nell’eurozona bensì per i diritti umani. Se Yulia Tymoshenko, leader dell’opposizione ucraina, non sarà liberata prima dell’inizio degli europei di calcio (divisi tra Ucraina e Polonia), la cancelliera non andrà ad assistere ad alcuna partita in Ucraina. E chiederà a tutti i suoi ministri di fare altrettanto. Lo scrive oggi il settimanale tedesco Der Spiegel, e il boicottaggio politico di “Angie”, pur non coinvolgendo la nazionale tedesca, chiama di fatto tutti i leader dell’Unione europea a confrontarsi con il dramma dell’involuzione repressiva a Kiev. Il suo ministro dell’Ambiente, Norbert Roettgen, ha apertamente invitato i politici di governo europei a disertare le partite in Ucraina. Diverrebbe ora imbarazzante, per qualsiasi capo dell’esecutivo Ue, assistere a partite mentre chi guida la prima potenza del continente sarà assente per condanna e per protesta.
«Seguo con crescente preoccupazione la situazione della signora Tymoshenko – ha detto il ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi – e chiedo alle autorità ucraine di far luce sul caso all’indomani delle denunce di violenze fisiche subite mentre veniva trasferita in ospedale. Tali notizie non possono che suscitare apprensione». E non è tutto: la Farnesina «è in contatto con i principali partner europei e con l’alto rappresentante, lady Ashton» sul caso Tymoshenko, e l’Italia «sostiene pienamente la posizione e l’azione europee».
La sfida della cancelliera ha aperto il dibattito in tutta l’Unione. Da mesi, Berlino guida di fatto le iniziative europee a favore di Yulia Tymoshenko, condannata a sette anni in un discusso processo sotto accusa di irregolarità finanziarie. Da mesi, la Germania preme sul presidente ucraino Viktor Yanukovich: chiede che l’eroina della “rivoluzione arancione” sia rilasciata e curata alla Charité, il maggior ospedale della capitale federale. Ma Kiev non molla. Anzi, le notizie di percosse e dell’aggravarsi della sua salute fanno temere il peggio. E Yanukovich, dicono fonti tedesche, teme che se la signora sarà liberata e curata in Germania potrà riprendere da Berlino la guida dell’opposizione, in tempo per le elezioni politiche d’autunno.
Poi è venuto il gesto del nuovo capo dello Stato tedesco, l’ex eroe del dissenso dell’Est Joachim Gauck, che ha cancellato la sua visita di Stato a Yalta per un previsto incontro con Yanukovich. I presidenti austriaco e sloveno hanno deciso lo stesso, quello èstone ci sta riflettendo. Non seguire Gauck su un tema popolare come i diritti umani sarebbe un errore, pensano i consiglieri di Angela Merkel. Per cui la cancelliera, che spesso ha tratto popolarità dalla sua passione per il calcio – è stata presente a quasi ogni partita importante della nazionale, tifando entusiasta dalla tribuna d’onore – è pronta allo strappo. «Sono convinto che se le sue richieste per la signora Tymoshenko verranno ignorate, Merkel non andrà in Ucraina alle partite», ha detto il presidente del Bayern Monaco, Uli Hoeness. Auspicando che anche i calciatori diano esempio di coerenza e che Michel Platini, presidente Fifa, prenda posizione. Non boicottando gli europei, ma manifestando solidarietà con l’opposizione ucraina.
I primi sondaggi a caldo confortano Angela Merkel: 52 tedeschi su cento la approvano. Per il boicottaggio politico è anche la Spd (socialdemocrazia). Gli europei di calcio sono stati assegnati anni fa dalla Fifa a Polonia e Ucraina, in condivisione. Ma poi, tra la sempre stabile democrazia di Varsavia, forte paese Ue e Nato e approdo dei perseguitati dell’ex Urss, e quella che ministri tedeschi definiscono «sovietizzazione strisciante» in Ucraina, si sono prodotte differenze che gettano gravissime ombre sul campionato.
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