by Sergio Segio | 5 Aprile 2012 12:36
Ultimo suicidio in ordine di tempo quello di un imprenditore della Capitale, avvenuto ieri, che si è tolto la vita a causa di problemi legati alla sua attività .
I numero sono impressionanti: nel 2008 le difficoltà economiche hanno spinto a compiere il gesto estremo ben 150 persone. Peggiori i dati relativi al 2010 che hanno visto i casi salire a 187. Alto anche il numero dei tentativi di suicidio che sono passati da 204 a 245.
Le difficoltà economico-finanziarie legate alla crisi hanno anche causato la chiusura di migliaia di imprese. Ben 11.615 attività sono state chiuse per fallimento. Un dato, spiegano dalla Cgia “mai visto negli anni precedenti”. Il dato che fa discutere è che delle oltre undicimila azienche che hanno portato i libri in tribunale, be 3.600 sono state costrette a farlo per “l’impossibilità di incassare in tempi ragionevoli le proprie spettanze”.
“La stretta creditizia, i ritardi nei pagamenti e il forte calo della domanda interna – segnala il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi – sono le principali cause che hanno costretto molti piccoli a portare i libri in Tribunale. Purtroppo, questo dramma non è stato vissuto solo da questi datori di lavoro, ma anche dai loro dipendenti che, secondo una nostra prima stima, in almeno 50mila hanno perso il posto di lavoro”.
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