Imu, rischio caos sui versamenti I Caf lanciano l’allarme a giugno prima stangata dell’anno
Oltre la stangata, l’ingorgo. E’ rischio caos per il versamento dell’Imu previsto per lunedì 18 giugno (il 16 giugno, data formalmente indicata, è infatti sabato). Oltre al disagio per la prima stangata dell’anno sugli immobili (ritorno della tassa sulla prima casa, aumento del 60 per cento della base imponibile e aumenti delle aliquote in vari comuni) arriva ora la possibilità di un ingorgo nella delicata fase che si sta aprendo di adempimenti fiscali.
L’ALLARME
A lanciare l’allarme ieri è stato il presidente della Consulta nazionale dei Caf Valeriano Canepari che ha chiesto il rinvio della scadenza del 16 giugno e una decisione prima di Pasqua, richiesta avanzata anche dal presidente del Consorzio Caf della Cgil Mauro Soldini. La discesa in campo dei Caf, cioè le grandi strutture di «commercialisti popolari» gestite da sindacati e da molteplici associazioni di categoria e finalizzate ad aiutare i cittadini negli adempimenti fiscali, non è caduta nel vuoto. «Penso che un problema di sincronizzazioni delle date si possa risolvere», ha detto ieri Mario Baldassarri, relatore del decreto fiscale che domani arriverà in aula al Senato. Nella polemica si inserisce la Lega: «Monti rinvii subito il pagamento dell’Imu», ha intimato ieri Maurizio Fugatti.
IL RISCHIO CODE
Cosa si teme? I Caf temono lunghe code ai propri sportelli: i contribuenti infatti quest’anno non potranno pagare 730 e Imu contestualmente perché chi opta per questa strada deve pagare in unica soluzione le due rate dell’Imu (quella imminente di giugno e quella di dicembre). Tuttavia ad oggi non si conoscono ancora le aliquote Imu che adotteranno i Comuni, perché il governo ha fatto slittare i termini per l’assunzione delle relative delibere fino al 30 giugno (e c’è un emendamento in Parlamento che addirittura proroga il termine al 30 settembre). Di conseguenza i Caf non sarebbero in grado di dare certezze sull’entità del pagamento dell’intera quota in unica soluzione e i contribuenti sarebbero costretti ad un fastidioso e disordinato ritorno al Caf nel giro di pochi giorni creando un inevitabile effetto ingorgo.
LE PROPOSTE
Le proposte dei Caf sono dunque due: 1. fare una norma che consenta di pagare solo il 50% dell’Imu base (senza maggiorazioni comunali e con le tariffe del 4 per mille e del 7,6 per mille) già con il 730 dunque evitando di impiccare il contribuente ad un 100 per cento di incerta e futura determinazione; 2. oppure rinviare il pagamento dell’Imu a luglio dopo che i Comuni avranno deciso le nuove aliquote evitando il sovrapporsi di code e superlavoro per i Caf che in questo caso dovranno rassegnarsi ad un doppio binario di pagamento ma almeno con margini di tempo più ampi.
Il fronte delle tasse è tuttavia in pieno movimento. Il decreto fiscale oggi sarà nuovamente all’esame delle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato e domai approderà in aula. Oltre a vari alleggerimenti sull’Imu rurale e sulle case popolari, avanzati dal relatore Baldassarri e concordati con il governo si profila una novità . Il Terzo polo ha presentato un emendamento, firmato da 25 senatori, che istituisce un fondo per la riduzione delle tasse nel quale dovrebbe confluire le risorse che emergeranno dal taglio delle spese e dalla cosiddetta spending review. Il governo starebbe valutando l’ipotesi.
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