Il solare verso il primato produce quanto le dighe

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Per la prima volta il solare tallona da vicino le rinnovabili da fonte idraulica (dighe, etc.) che sono da sempre stazionarie attorno ai 17.900 MW complessivi. Secondo l’Irex Annual Report, nel 2011 il settore ha visto investimenti per 7,8 miliardi di euro di investimenti (pari allo 0,5% del Pil). Secondo il rapporto, le energie verdi hanno portato tagli alla bolletta per 400 milioni. Mentre i benefìci totali per il paese sono stimati tra 22 a 38 miliardi fino al 2030 (la misura varia a seconda degli incentivi ipotizzati). La prima regione italiana per produzione di energia solare è la Puglia (quanto Piemonte e Lombardia messi insieme). La prima regione per produzione da eolico invece è la Sicilia. I benefìci principali evidenziati in tutti gli studi sono: gli effetti positivi sull’occupazione, la riduzione delle emissioni di Co2 (fino a 83 milioni di tonnellate al 2030), l’indotto e la riduzione del «fuel risk». Per la prima volta però nel 2011 si notano anche i primi effetti sull’export: i progetti all’estero delle imprese italiane hanno superato quelli in patria (circa 56% a 44%).


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Gli scontri in Val di Susa portano alla luce una tensione che ha radici in questioni irrisolte della storia italiana. Problemi che gli altri Paesi hanno affrontato da tempo. Negli anni Trenta vi fu in Trentino una protesta di contadini contro una fabbrica di alluminio che vide gli operai schierati sul fronte opposto. Pasolini negli anni Settanta introdusse la distinzione tra progresso e sviluppo. Una visione nostalgica della civiltà  agricola distrutta e perduta

 

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