Il «vero lavoro» di Sarkò

by Editore | 25 Aprile 2012 8:35

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Ora anche Sarkozy vuole la sua manifestazione: un meeting in onore del «vero lavoro», non si sa ancora dove (forse al Champs de Mars, sotto la Tour Eiffel, ma lo spazio è troppo grande per riempirlo, un ripiego potrebbe essere il Trocadéro). 
I sindacati protestano, Franà§ois Hollande critica. La distinzione fatta da Sarkozy tra chi ha «un vero lavoro» e chi è «assistito» oppure «è un dipendente pubblico» – o addirittura ha un lavoro con un contratto «garantito» – ha fatto reagire i sindacati. La Cfdt difende «l’autonomia dei sindacati, un elemento fondamentale di una società  democratica» e giudica «inquietante sentire dei responsabili politici che si auto-designano come gli unici rappresentanti dei lavoratori volendo sviare l’oggetto del 1° maggio». La Cgt ha pubblicato un comunicato dove invita a «battere Sarkozy», un voto che «significa creare un contesto più favorevole alle rivendicazioni e al progresso sociale, che avranno sempre bisogno della mobilitazione sindacale». 
Sarkozy ha fortemente criticato la «politicizzazione» dei sindacati, in particolare della Cgt, e si è scagliato contro i «corpi intermedi», che vorrebbe bypassare con la sua manifestazione del «vero lavoro». Accanto a Cfdt e Cgt, i due più grossi sindacati, saranno presenti il Ps e il Front de Gauche, che vuole lottare contro Sarkozy che «dichiara guerra ai lavoratori», ha affermato Jean-Luc Mélenchon. 
Hollande ha criticato l’iniziativa della manifestazione per «il vero lavoro» di Sarkozy: «Io non contrappongo i francesi l’uno all’altro, né trasformo il 1° maggio in una festa degli uni contro gli altri». I sindacati più moderati, Force ouvrière e la Cftc (sindacato cristiano) non saranno nel corteo, perché rifiutano «una manifestazione politica». 
Un’inchiesta ha rivelato ieri che gli iscritti a Force ouvrière hanno votato al 28% per Hollande, ma al 22% per Marine Le Pen. Gli iscritti alla Cgt hanno scelto Hollande al 44% e Mélenchon al 39%, alla Cfdt il 56% ha votato per il candidato socialista. L’Npa (Nuovo partito anticapitalista) parla di «accenti alla Pétain» nel riferimento di Sarkozy al «vero lavoro», che andrebbe festeggiato senza i sindacati «che fanno politica». Del resto, Sarkozy ha raccolto solo il 14% dei voti di persone che si dichiarano «vicine» a un sindacato.
Il 1° maggio di Sarkozy è la conferma della svolta del presidente-candidato verso i temi dell’estrema destra. Il successo elettorale di Marine Le Pen, arrivata al 18% dei voti il 22 aprile, sta causando un terremoto nella destra francese. Il rischio, nel caso di sconfitta di Sarkozy il 6 maggio, è un’implosione dell’Ump, dove convivono gollisti sociali, liberali e destra popolare (molto vicina alle tesi frontiste). Già  ieri sono volati insulti, il primo ministro Franà§ois Fillon ha definito «stupida» l’affermazione della senatrice Ump Chantal Jouanno, ex campionessa di karaté, che ha detto che alle prossime legislative, in caso di assenza dell’Ump al ballottaggio, voterà  socialista contro un candidato Fronte nazionale. L’Ump rischia la débà¢cle alle prossime legislative del 10 e 17 giugno, dove la sinistra dovrebbe ottenere una maggioranza di deputati sull’onda dell’eventuale vittoria di Hollande. Mentre il Fronte nazionale spera di poter essere presente al secondo turno in ben 353 circoscrizioni. Sono le circoscrizioni dove al primo turno di domenica Marine Le Pen ha superato il 12,5%, cioè la soglia per un candidato per potersi mantenere al secondo turno nelle legislative. In queste 353 circoscrizioni la candidata di estrema destra è arrivata in testa in 23 casi e al secondo posto in 93. L’obiettivo di Marine Le Pen è far eleggere almeno i 15 deputati (adesso il Fronte nazionale non ne ha nessuno) necessari per formare un gruppo parlamentare. I candidati frontisti dovrebbero presentarsi a giugno sotto l’etichetta Rassemblement bleu Marine, una «personalizzazione» che serve a fare meno paura. Un primo passo, prima di cambiare nome, probabilmente in Alliance pour un rassemblement national. 
L’obiettivo di Marine Le Pen è di soffocare l’Ump. Una parte di politici dell’Ump potrebbe raggiungere il nuovo partito di estrema destra, che mira a rappresentare il centro dell’opposizione nella presidenza Hollande. Per questo, Marine Le Pen punta a una sconfitta di Sarkozy il 6 maggio. Non dovrebbe dare indicazioni di voto per il ballottaggio, dirà  molto probabilmente di votare scheda bianca (anche se un sondaggio afferma che il 60% degli elettori di Marine Le Pen sceglieranno comunque Sarkozy il 6 maggio).

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