Il Gratta e Vinci traina le entrate fiscali

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ROMA – Crescono, nonostante la recessione, le entrate fiscali. Mentre il disegno di legge delega sulla riforma tributaria, atteso per oggi, slitta forse alla prossima settimana. Nei primi due mesi dell’anno, secondo il Bollettino del dipartimento delle Finanze diffuso ieri, le entrate tributarie sono aumentate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del 4 per cento, in termini assoluti sono stati incassati dall’erario 2,3 miliardi in più, un tasso superiore a quello del Pil e dell’inflazione messi insieme. La Ragioneria dello stato tuttavia non esulta: dice che, secondo i suoi calcoli mancano all’appello 1,1 miliardi rispetto alle previsioni. Il ministero dell’Economia getta acqua sul fuoco e spiega che i primi due mesi dell’anno «non sono particolarmente significativi, considerata l’assenza di particolari scadenze o di versamenti di importo rilevante».
Tuttavia, nonostante i versamenti Imu e l’aumento dell’Iva di ottobre siano ancora lontani, la pressione tende a crescere e si avvia, come ha segnalato la Bankitalia, verso il 45%. A tirare le entrate sono le imposte indirette cresciute nei due mesi in questione del 7,7%. Spiccano le lotterie istantanee, ovvero i «gratta e vinci», che in momenti di crisi fanno il boom e garantiscono all’erario un balzo degli introiti del 50,8 per cento (120 milioni). Cresce dell’1 per cento anche il gettito Iva, forse anche per la politica dei blitz antievasione e a dispetto dei consumi che languono. Sale del 29,9 per cento il gettito dell’imposta di fabbricazione sugli oli minerali, ovvero l’accisa sulla benzina responsabile dei recenti aumenti. Si sente l’effetto delle tasse locali, come testimoniato dalle addizionali regionali Irpef che si sono già  spalmate su gennaio e febbraio: ben 177 milioni con un incremento del 5,5% ben superiore alla media. Regge il blocco dell’Irpef da lavoro dipendente e pensioni (rappresentano il 54,1 del gettito complessivo): la crescita è stata nei due mesi rispetto allo scorso anno dello 0,6%.


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