Il giornale esce, ma i giornalisti sono licenziati

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Strana vicenda quella di Terra, l’ex quotidiano vicino alla Federazione dei Verdi e di proprietà  della Srl Undicidue del direttore-editore Luca Bonaccorsi. Sospese le pubblicazioni e licenziati i 16 giornalisti e 10 poligrafici, il giornale ha improvvisamente ripreso vita a marzo sotto forma questa volta di mensile diretto da Emanuele Giordana con l’aiuto di qualche collaboratore. E tutti gli altri? «In mezzo a una strada, senza stipendio e senza neanche la cassa integrazione», ha denunciato ieri il cdr del giornale in una conferenza stampa tenuta nella sede dell’Ordine dei giornalisti a Roma. «Da agosto a oggi sono ben quattro gli accordi sottoscritti con l’azienda e da questa puntualmente violati. L’ultimo è stato quello relativo alla cassa integrazione».
Discorso analogo anche per gli stipendi, che i giornalisti dicono di non vedere da quasi un anno nonostante un accordo firmato il 12 ottobre scorso avesse garantito il recupero delle mensilità  mancanti grazie al credito ancora restante del contributo pubblico del 2010. Impegno onorato? «Macché», prosegue il cdr. «Solo 45 giorni dopo Bonaccorsi ha dichiarato di fronte al sindacato di aver ceduto quella somma ad altri creditori, che hanno avuto la precedenza rispetto ai lavoratori». 
Una situazione intollerabile per il presidente dell’Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino, che con il segretario dell’Ars Paolo Butturini ha chiesto un intervento del governo per evitare che situazioni simili a quelle di terra possano ripetersi. L’idea è quella di un decreto che blocchi i finanziamenti del Fondo per l’editoria per quelle testate che non hanno corrisposto da tempo gli stipendi ai giornalisti contrattualizzati. «Bastano due minuti per fare un simile decreto, prima che gli scandali scoppino e i carabinieri vadano a Palazzo Chigi per bloccare i fondi», ha detto Iacopino.
Strana storia quella di Terra, anche perché riguarda un pezzo della sinistra come la Federazione dei Verdi che sulla vicenda del giornale e dei suoi dipendenti finora non ha preso posizione. Storia che comincia nel 2008 quando Bonaccorsi (già  editore di Fausto Bertinotti e del suo Alternative per il socialismo, ma anche di Left-Avvenimenti), acquista la Undicidue che all’epoca editava Notizie Verdi. Nel 2009 comincia la nuova avventura editoriale con Terra. Impresa possibile anche grazie ai contributi pubblici: 2 milioni 662 mila euro nel 2008, 2 milioni 484 mila euro nel 2009 e 2.010. Soldi, accusa oggi il sindacato, «amministrati secondo criteri che non hanno tenuto assolutamente conto del legittimo diritto dei lavoratori di essere pagati e delle esigenze di sviluppo e consolidamento del progetto editoriale». 
La replica arriva nel pomeriggio. A parlare è l’avvocato Luca Laurenti, consigliere della Undicidue che «falsa» la ricostruzione del sindacato. «L’azienda – spiega Laurenti – ha raggiunto l’accordo a dicembre con il sindacato dopo forti pressioni per l’assunzione di diversi giornalisti che ha determinato un pesante aggravio del costo del lavoro, quindi la necessità  di ricorrere alla Cig. Ma pochi giorni dopo abbiamo saputo da terzi che il legale del sindacato presentava istanza di fallimento. Una scorrettezza, per questo ci siamo rifiutati di firmare la Cig finché il sindacato non avesse desistito dal tentativo di farci fallire». E per quanto riguarda gli stipendi arretrati? Per l’azienda sarebbero 6 e «non sono stati pagati ancora per la mancanza di affidamenti bancari nel 2011».


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