by Editore | 20 Aprile 2012 8:51
La borsa di Madrid ha perso il 2,42% dopo l’asta dei bonos spagnoli, pure finita senza spargimenti di sangue. Tra le ragioni del brutto giovedì gli analisti includono anche la vicenda Respol, la multinazionale del petrolio iberica appena cacciata dall’Argentina che ha scelto la strada della nazionalizzazione.
I prezzi delle case in Spagna, colpiti dallo scoppio della bolla, continueranno a scendere e le banche del paese dovranno affrontare nuovi, pesanti, perdite sugli immobili in portafoglio. In un rapporto, Fitch nota come «a causa dello scenario recessivo i prezzi degli immobili continueranno a scendere» anche a causa della gran quantità di case finite nel portafoglio delle banche dopo che i proprietari non erano più in grado di pagare le rate del mutuo il cui importo superava anche l’80% del valore. Case che ora gli istituti di credito dovranno mettere sul mercato per via delle nuove norme dell’autorità di vigilanza. Le banche già adesso, nota Fitch, scontano delle ingenti perdite sulle limitate vendite di immobili realizzate. Su oltre 11mila case finite alle banche solo 2800 sono state vendute e con perdite fra il 37 e 57% del valore originario. Nel solo quarto trimestre 2011 i prezzi mesi delle case in Spagna sono crollati dell’11,2%.
Tutte le borse europee hanno comunque chiuso in ribasso, sulla scia di dati macroeconomici sotto le aspettative e sulle indiscrezioni su un possibile taglio del rating sulla Francia da parte di Fitch. Parigi ha perso il 2,05%, Milano il 2,01%.
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