Giovane rom nato in Italia espulso dal Cie di Milano e spedito in Serbia

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MILANO – Un giovane rom nato a Moncalieri e sempre vissuto in Italia è stato espulso oggi dal Cie di via Corelli e spedito in Serbia, dove però non è mai stato prima e non ha familiari. Dejan Lazic, classe 1988, è figlio di genitori serbi, in possesso di un passaporto serbo in cui è scritto che il giovane è nato in Italia.
“Dejan è analfabeta e gli è stato sottoposto un foglio con dichiarazione di provenienza dalla Serbia che ha firmato – dice l’avvocato Mauro Straini che segue il caso con il collega Gianluca Castagnino – È stato mandato oggi a Belgrado, dove lui non ha parenti, non ha conoscenti e non è mai stato prima, mi chiedo cosa potrà  fare se non restare in aeroporto”. Nel provvedimento prefettizio è stato scritto, su una sua presunta dichiarazione, che si sarebbe sottratto ai controlli di frontiera facendo ingresso in Italia nel 2005, senza poi richiedere il permesso di soggiorno. Ma davanti al giudice aveva negato di aver fatto tale dichiarazione. I suoi legali avevano fatto ricorso contro l’espulsione, sostenendo che non era possibile rimpatriare in Serbia il 24enne nato e vissuto in Italia che al momento di compiere 18 anni non ha chiesto la cittadinanza perché non sapeva di doverlo fare. Lazic ha precedenti penali per reati minori contro il patrimonio.

I suoi avvocati le hanno provate tutte, ma l’espulsione lampo li ha lasciati molto stupiti. “La legge ora dice che si può stare nel Cie fino a un anno e mezzo, la questura non ha aspettato neanche l’esito del ricorso che avevamo presentato contro l’espulsione – continua Straini –  La questura se avesse aspettato qualche giorno non avrebbe violato la legge, né commesso un’ ingiustizia”.
Sabato scorso c’è stata l’udienza di convalida della proroga del trattenimento davanti al giudice di pace. In quell’occasione i legali hanno prodotto documentazione attestante che tutta la famiglia di Dejan vive in Italia e che il fratello era disposto ad accoglierlo in casa in attesa dell’espulsione,  secondo una modalità  che la direttiva europea sui rimpatri prevede come preferibile rispetto al trattenimento nel Cie.
“Dejan Lazic  è nato in Italia, questo non è un rimpatrio, è un provvedimento molto crudele – commenta l’avvocato Straini – è davvero  una storia allucinante, si è svolto tutto molto in fretta. Non ci aspettavamo questa rapidità ”. (Raffaella Cosentino)

 

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