Descoign, morte choc in albergo a New York

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Richard Descoings, 53 anni, direttore da 16 anni di Sciences Po, la grande scuola dell’élite francese, è stato trovato morto in una camera dell’hotel Michelangelo di New York, dove si era recato per partecipare a un convegno dell’Onu sull’istruzione superiore. La polizia ha aperto un’inchiesta, ci sarà  un’autopsia per cercare di stabilire le cause del decesso, che ancora ieri non erano state chiarite. 
Per il mondo politico e intellettuale francese, è uno choc. Descoing era una personalità  di primo piano, che dopo aver lavorato nei ministeri (con i socialisti Charasse e Jack Lang), aveva rivoluzionato Sciences Po, che in 16 anni ha cambiato volto. Non solo gli studenti sono saliti da 4mila a più di 10mila e gli stranieri sono ormai il 40%, ma si è socchiusa la porta che impediva ai figli delle classi popolari di accedere alla scuola di formazione dell’élite. Descoing aveva inventato delle partnership con dei licei Zep (Zona di educazione prioritaria), dove ai migliori veniva data la possibilità  di entrare a Sciences Po senza passare il concorso (che è eminentemente di classe). Ultimamente, aveva sollevato polemiche la sua decisione di abolire la prova di «cultura generale», che riteneva discriminatoria. Il modello di Descoings erano Harvard e la London School of Economics. Aveva cercato di inserire Sciences Po nell’élite delle scuole internazionali. La riforma aveva suscitato perplessità  soprattutto per la nuova struttura di finanziamenti: solo il 50% del bilancio (150 milioni di euro) viene dallo stato, il resto è versato dal mondo dell’impresa e della finanza, mentre una parte deriva dalle tasse di iscrizione. Sarkozy gli aveva affidato nel 2009 l’incarico di preparare la riforma del liceo, ora in vigore. 
Descoing era «un visionario» hanno commentato, unanimi, i politici, che hanno reso omaggio a un uomo che era stato molto più potente di un ministro. Descoing aveva combinato l’apertura alla Francia della diversità  nella vecchia scuola della grande borghesia con una relazione disinvolta con il denaro della grande finanza. 
Ultimamente era stato oggetto di forti critiche, per essersi accordato uno stipendio di 40mila euro al mese.


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