by Sergio Segio | 17 Aprile 2012 12:50
ROMA – In soli tre mesi il bilancio delle morti in carcere arriva già a quota 35 (più due decessi all’interno delle camere di sicurezza della questura di Firenze). Di questi, 17 sono stati i suicidi, 5 le morti per malattia e 15 i decessi per cause ancora da accertare. L’associazione Antigone fa oggi il punto della situazione presentando gli esiti delle visite del suo Osservatorio in alcune carceri italiane (vedi lanci precedenti). L’istituto che conta il maggior numero di decessi (5) è il Marassi di Genova, dove si è registrato da inizio anno un suicidio e un infarto, mentre le cause delle altre morti sono ancora da accertare. Tre le persone che hanno perso la vita al Regina Coeli: un detenuto del centro clinico è deceduto per malattia, uno è stato colpito da infarto e un ultimo è stato stroncato forse da un’overdose.
A San Vittore invece si trovava il detenuto più giovane che si è tolto la vita: era un 21enne italiano, incensurato, con un’accusa per molestie sessuali ai danni di minorenni, che aveva denunciato più volte violenze dagli altri detenuti. “Il giovane, secondo l’amministrazione carceraria, era detenuto nel Centro osservazione neuropsichiatria – spiega Antigone -, dove la sorveglianza è particolarmente stretta e quindi non avrebbe potuto subire vessazioni da parte di altri, ristretti nello stesso reparto, e tanto meno riuscire, non visto, a togliersi la vita”. Il più anziano – a Opera – aveva 58 anni: il suo avvocato ha denunciato la mancata comunicazione del suicidio ai familiari.
Nell’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto è deceduto un detenuto di cui il senatore Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema sanitario nazionale, ha detto: “Era malato da molto tempo e in quel luogo non aveva mai trovato le risposte sanitarie adeguate ai suoi problemi. Con ogni probabilità non era più pericoloso socialmente eppure le sue misure di sicurezza erano state reiterate molte volte”. In un altro Opg – quello di Reggio Emilia -, è deceduto un 43enne italiano. Rispetto allo scorso anno il trend è nella media. A fine 2011 nel complesso i decessi registrati sono arrivati a quota 186, di cui 66 per suicidio, 23 per cause da accertare, 96 per cause naturali e uno per omicidio. Nel 2010 i decessi erano stati 170, di cui 65 per suicidio. (gig)
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